
L'inchiesta su Matteo Ricci riguarda il centrosinistra, non il centrodestra, che resta concentrato sul suo percorso. È il messaggio che emerge da Senigallia, dove Fratelli d'Italia ha organizzato "Spazio Made in Italy", una due giorni di confronto politico. Un appuntamento che si è chiuso ieri e che ha riportato le Marche al centro del dibattito nazionale.
A pochi mesi dalle Regionali, il clima è quello di una squadra determinata e compatta. Il governatore Francesco Acquaroli, accolto con calore, lo ha detto senza giri di parole: non intende sfruttare le difficoltà altrui. L'indagine su Affidopoli non è "oggetto della campagna elettorale", ha chiarito. "Noi abbiamo il nostro progetto - ha aggiunto - loro hanno il loro Sempre se riusciranno a presentarlo". Parole che strappano applausi convinti tra i presenti, pronti a sostenere un secondo mandato all'insegna della continuità e della concretezza. Sul palco, per introdurre il presidente di Regione, l'ospite più atteso della kermesse: Arianna Meloni. Il partito è orgoglioso di Acquaroli, che ammette di aver messo le Marche in primo piano rispetto a tutto nella sua vita. Tanto che la responsabile della segreteria politica di Fdi dice che "Francesco è per le Marche quello che Giorgia rappresenta per l'Italia". Nel mondo di Fdi, un attestato di stima di grosso valore. Il governatore delle Marche, per Arianna, ha "le mani pulite e le scarpe sporche di fango". È la stessa immagine scelta dall'altra Meloni, Giorgia, per descrivere la destra al congresso di Trieste. Era il 2018 e Fdi era lungi dal diventare il partito di maggioranza relativa del Parlamento.
La Procura lavora sul caso Affidopoli. Ieri è stato sentito Stefano Esposto, presidente delle associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare, entrambe al centro dell'inchiesta per presunti affidamenti diretti senza requisiti. Secondo gli inquirenti, le due realtà avrebbero ricevuto incarichi pubblici ma in maniera irregolare. Esposto è il primo dei 24 indagati a essere interrogato. Ma la data cerchiata in rosso sul calendario è il 30 luglio: quel giorno, salvo rinvii, sarà il turno di Matteo Ricci. A segnalare l'importanza del momento è stato Giuseppe Conte, leader del M5S e possibile ago della bilancia del "campo largo" per le elezioni. Subito dopo la notizia dell'avviso di garanzia, Conte ha dichiarato: "Aspettiamo l'interrogatorio", indossando i panni di "giudice" della candidatura a governatore del dem. E Ricci gli ha anche inviato le carte. Il "rischio", per Ricci, è che l'ex premier giallorosso chieda alla Schlein di puntare su un altro nome.
Dal canto suo Fdi punta sugli obiettivi realizzati. Antonio Baldelli, parlamentare marchigiano di Fdi, le chiama "le Marche del fare". Poi ci sono i numeri: 1300 cantieri aperti, 6 miliardi d'investimento tra infrastrutture e ospedali. Il fiore all'occhiello è "la ricostruzione della sanità pubblica". A Senigallia c'è anche Paolo Trancassini, deputato laziale, che insiste sulla questione della tutela delle aree interne. Nella campagna elettorale per le Regionali delle Marche irrompe il mistero di un sondaggio commissionato. Al candidato del Pd, in corsa contro l'uscente Acquaroli, sarebbe stato accreditato di un lieve vantaggio da un istituto, un solo punto percentuale. Ma sul sondaggio piovono dubbi. A sollevare il caso è ancora Baldelli, che segnala poca trasparenza: "È un sondaggio fatto in casa", afferma, "commissionato dal giro di Ricci a una società che, peraltro, è completamente sconosciuta". C'è un dettaglio non secondario: si tratterebbe della stessa sigla demoscopica che, alla vigilia delle primarie del Pd, aveva previsto una vittoria di Stefano Bonaccini, poi battuto da Elly Schlein.
La previsione diceva che Bonaccini avrebbe vinto con 8 punti di vantaggio. Comunque, il sondaggio non viene più citato dal "campo largo". Per la maggior parte degli istituti di rilevazione, il presidente Acquaroli resta in netto vantaggio ed è quindi vicino alla riconferma.