La risposta dell'Europa all'emergenza coronavirus, la ricetta economica per far ripartire l'Italia e la necessità di anteporre gli interessi del Paese alle polemiche. Sono questi alcuni dei temi affrontati da Silvio Berlusconi, in collegamento a Porta a Porta.
"Devo riconoscere che le decisioni della commissione europea corrispondono quello che avevamo chiesto e che io avevo chiesto ai leader del Ppe. Se l'Europa ci avesse abbandonato ora sarebbe stata la fine del sogno europeo, ma per l'Italia sarebbe stata una catastrofe", ha spiegato il presidente di Forza Italia commentando l'operato di Bruxelles.
L'importanza di un'unità morale
Per quanto riguarda la situazione italiana, e rispondendo a una domanda sulla richiesta di elezioni da parte del centrodestra, Berlusconi ha sottolineato che "qualsiasi governo avrà bisogno di un clima di concordia nazionale nel quale l'interesse del Paese prevalga sulla polemica di parte".
"Nello spirito invocato dal Presidente Mattarella e anche qualche giorno fa dal governatore della Banca d'Italia Visco, domani sul Corriere uscirà un mio intervento per dire che qualsiasi governo avrà bisogno di un clima di concordia nazionale, nel quale l'interesse del paese prevalga sulla polemica di parte", ha quindi dichiarato il Cav.
"Ho assolutamente condiviso ed anzi faccio mio l'appello del Capo dello Stato. Come ha detto giustamente il Presidente Mattarella - ha continuato Berlusconi - oggi il paese ha bisogno di un'unità morale che viene prima della politica. Sono parole molto chiare, delle quali non deve sfuggire il significato: non si tratta di ricercare nuove alleanze o nuovi assetti politici. Semplicemente, maggioranza e opposizione - ognuno mantenendo il proprio ruolo - devono sapersi assumere insieme la responsabilità di far ripartire l'Italia, prima che sia troppo tardi".
Noi siamo pronti a fare la nostra parte, del resto è quello che sto chiedendo da quando la pandemia si è abbattuta sul nostro paese. Non mi sento certo responsabile del fatto che questo sinora non sia accaduto. Il governo ha preso in considerazione pochissime delle nostre proposte ed ha sempre messo la fiducia sui suoi provvedimenti nelle versioni originali quelle che invece noi avevamo cercato di migliorare con i nostri emendamenti costruttivi".
"Questa unità di fondo del paese l'ho chiesta tante volte quando ero al governo – ha proseguito Berlusconi citando ad esempio il discorso di Onna- e la chiedo a maggior ragione oggi, ma gli italiani hanno diritto di scegliere da chi vogliono essere governati".
Gli alleati del centrodestra
In merito all'eventualità che Luca Zaia possa essere il candidato premier del centrodestra alle prossime elezioni, il Cav è stato emblematico: "Noi siamo persone serie e quindi rispettiamo la regola che ci siamo dati. Spetta al partito che risulterà il maggiore della coalizione indicare il premier da proporre al presidente della Repubblica. Se volessimo cambiare questa regola dovremmo deciderlo tutti assieme".
Berlusconi ha poi aperto una parentesi sugli alleati del centrodestra, parlando in particolare di Fratelli d'Italia. "Tra noi di Forza Italia e Fratelli d'Italia non c'è competizione, ci rivolgiamo ad elettorati diversi. La gara comunque è con la sinistra, non con i nostri alleati. E' un bene che crescano perché ne beneficia tutta la coalizione", ha aggiunto.
La flat tax
Sull'economia Berlusconi ha le idee chiarissime: la flat tax "va fatta subito" ed è "tra le condizioni indispensabili per far ripartire il Paese". "La flat tax la proposi 26 anni fa – ha dichiarato Berlusconi - e sono ancora convinto che vada fatta e vada fatta subito.
Ma terrei distanti le cose, perché ora si tratta di finanziare il sistema produttivo, le imprese, il lavoro in questa emergenza, di riempire di liquidità il mercato, e si tratta di farlo in fretta. Non si devono disperdere le risorse e si deve mettere il mercato nelle condizioni di funzionare: serve un nuovo piano Marshall del 21esimo secolo per il paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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