Sul palco sfilano big e ministri, ma tutti aspettano lui. Silvio Berlusconi è la storia di Forza Italia e il popolo degli East End Studios, dai generali ai soldati semplici con tanto di bandiera fra le mani, cerca notizie non traballanti che arrivano solo ai titoli di coda della manifestazione: il Cavaliere ci sarà e sarà in formato video. Sicuro. Per 15 minuti.
Che cosa dirà il fondatore del centrodestra? Certo, spronerà un partito che si è rimpicciolito nel tempo ma vuole ancora dare le carte. Carte strategiche per l'affermazione di un centrodestra meno a destra e carte che legano Fi all'Europa e al Ppe.
Per tutto il giorno si accavallano ipotesi e indiscrezioni. Audio? Video? «Vedremo come ci trasmetterà il suo messaggio», sdrammatizza Tajani, gran cerimoniere della giornata. Insomma, l'attesa sale e il piccolo giallo sembra ingarbugliarsi. Il tema si intreccia naturalmente con le condizioni di salute del fondatore del centrodestra e con la sua degenza al San Raffaele. Dopo i giorni della paura, e la notizia della malattia che fa il giro del mondo, ecco la ripartenza. La risalita che si sposa con la convention milanese La forza dell'Italia.
Berlusconi sta meglio e via via riallaccia i fili con il mondo esterno. Telefonate, anche alle ore più impensate, ad amici e collaboratori, progetti, appunti; uscito dalla terapia intensiva, il Cavaliere trasforma la stanza del San Raffaele nel suo provvisorio quartier generale. E piano piano si insinua l'idea che possa essere dimesso a breve, persino in tempo per benedire l'appuntamento degli East End Studios.
Una suggestione straordinaria, umana e politica, che però non tiene conto della prudenza dei medici che non vogliono correre alcun rischio e vanno con i piedi di piombo. Alle fine le sempre imminenti dimissioni vengono posticipate e il Cavaliere affronta il week end ancora in via Olgettina.
Inutile, anzi controproducente affrettare il metronomo con tutti i problemi che questo comporta. Nel partito, ancora di più fra i giovani, c'è un filo di delusione ma l'entusiasmo resta intatto. Basta camminare avanti e indietro fra stand e spazi aperti in questa lunghissima giornata per imbattersi in grappoli di persone che hanno la freschezza della generazione del '94, trent'anni e tanti acciacchi dopo e qualcuno sicuramente si stropiccerà gli occhi perché per molti Forza Italia è solo un retaggio del passato destinato fatalmente ad essere assorbito dagli scalpitanti competitor del centrodestra.
Attesa e ancora attesa. Poi si sparge la voce che gli operatori televisivi sono stati al San Raffaele, hanno lavorato per tre ore e sono usciti con il video. Alla fine, la generosità e la forza d'animo hanno prevalso su ostacoli e difficoltà. Ecco, quindici minuti di immagini - dicono le anticipazioni - per rilanciare la rivoluzione liberale cominciata nel 1994.
È la lunga marcia che Berlusconi guida da sempre, ma oggi il Cavaliere mette al centro della sua tela due concetti che ripeterà alla fine della mattinata alla platea degli East End Studios: l'attualità di Forza Italia, centro del centrodestra e cassaforte del pensiero liberale che ha contaminato tutta la coalizione, spostandola dalle estreme verso posizioni più realistiche; poi l'ancoraggio all'Europa e ai valori del Ppe, quella
tradizione riformista che risale ai padri fondatori: De Gasperi, Adenauer, Schuman. Le loro intuizioni verranno consegnate oggi dal Cavaliere ai giovani arrivati a Milano come il bagaglio giusto per affrontare il lungo viaggio.
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