Rieti, la trappola in discesa Angeli del terremoto multati

Centinaia di soccorritori volontari costretti a pagare per un dispositivo messo in un «punto strategico»

Rieti, la trappola in discesa Angeli del terremoto multati

Mentre tutti correvano disperati per fuggire dalle macerie del terremoto o per darsi da fare ad aiutare chi aveva perso tutto, c'era chi stava fermo a scattare fotografie. La selfie-mania non c'entra: il paparazzo in questione è un autovelox-trappola che ha colpito sistematicamente centinaia di gli angeli del terremoto di Amatrice. Si scopre così che il 24 agosto 2016, mentre l'Italia assisteva sgomenta allo spettacolo macabro della distruzione, c'era chi si rimboccava le maniche e chi invece mungeva le tasche di terremotati e soccorritori.

Sull'antica via Salaria, la principale via di comunicazione che è passaggio forzato per i soccorritori e anche per molte vittime delle scosse, in quelle ore di allarme e concitazione c'era in piena attività un autovelox a cui non si sfugge, piazzato dalla polizia provinciale di Rieti nei pressi della località di Torricella in Sabina. Già nelle settimane successive decine di volontari, perfino tanti funzionari della Protezione civile, hanno avuto un'amara sorpresa: puntuali, a differenza della casette per ospitare gli sfollati, sono arrivate multe pesantissime. Oltre 200 euro di multa e tre punti decurtati per chi andava a una velocità «netta» di 85 all'ora (cioè 90 rilevati) a fronte di un limite di 70. Dunque non corse pazze, se si tiene conto che erano giorni drammatici e chi passava da quelle parti difficilmente era in gita di piacere.

Come Marco Marcolini, ingegnere che si è visto recapitare una multa che comporta la perdita di tre punti patente e un salasso da 176 euro, anche perché la Provincia di Rieti sta attuando la simpatica pratica di addebitare oltre 30 euro di spese, un modo per annullare buona parte dello sconto previsto dalla legge per chi paga entro cinque giorni. «Mi dispiace perché in quella giornata ho prestato servizio al mio paese essendo un ingegnere antisismico. Erano le 23.30 e tornavo da una lunga giornata a fare esiti di agibilità delle scuole. Ero stato prima in privincia di Teramo e poi in provincia di L'Aquila. Avrei voluto fare l'A24 ma dovevo tornare al Dicomac di Rieti a consegnare gli esiti di agibilità... Tutto questo io, come altri miei colleghi, lo facciamo a titolo gratuito... Certo che, se prestare il proprio servizio diventa anche un onere...». Stesso film per Paola Michelini, una terremotata di Accumoli «fotografata» cinque giorni dopo aver perso la casa: «Andavamo a controllare i danni... Abbiamo superato di poco i 70 all'ora». «Si sono arricchiti con la nostra disgrazia», protesta un'altra terremotata, Jessica Vana di Amatrice, multata per 134 euro.

Bisogna tenere conto che sono almeno seimila i volontari che arrivati nella zona colpita dal terremoto. In tanti, incluso chi lavorava per il Dipartimento della protezione civile, hanno imparato a proprie spese che sulla Salaria c'era una trappola ad aspettarli: «Ci siamo cascati tutti, nella trappola - ammette un dirigente della Protezione civile -, chi andava con l'auto privata ha dovuto sborsare di tasca propria». E trappola in questo caso non è solo una metafora, vista la postazione che pare scelta in modo particolarmente diabolico. I cronisti del Giornale hanno provato a passare nel tratto interessato settando a 70 all'ora il cruise control, cioè il limitatore di velocità. Eppure, passando davanti all'autovelox, il flash che preannuncia la multa è scattato lo stesso. Probabilmente perché l'apparecchio è in un tratto, direzione di Roma, in discesa. Dunque non basta non accelerare, ma bisogna proprio frenare. E anche il cruise control è caduto nel tranello, perché prima di poter riportare l'auto ai 70 all'ora è arrivata la foto. Velocità netta di 75 all'ora: multa più bassa, ma scatta comunque.

La macchina appioppa-multe è un Traffistar Sr 520, ma dietro c'è l'uomo. E ha il volto dei burocrati dell'amministrazione provinciale di Rieti, attualmente guidata da un commissario straordinario. Le province del resto in tutta Italia sono a caccia di introiti dopo che la riforma Del Rio ha prosciugato le loro risorse.

Sarebbe comunque stato saggio sospendere per qualche giorno l'autovelox, almeno nell'immediatezza del terremoto che ha sconvolto la zona. Invece si è preferito continuare a fare cassa sulla pelle degli angeli del terremoto.

Twitter: giuseppemarino_

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