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Riforma, con il nuovo Senato aumentano gli stipendi (tagliati nel 2013)

Una eventuale vittoria del Sì al referendum costituzionale comporterà un aumento di spesa per la retribuzione dei dipendenti del Parlamento

Riforma, con il nuovo Senato aumentano gli stipendi (tagliati nel 2013)

Nel 2013 avevano deciso di tagliarla ma, grazie alla Riforma costituzionale sarà ripristinata.

Si tratta di un'indennità di funzione di un terzo degli impiegati del palazzo cioè di una retribuzione aggiungitiva per chi ha incarichi di responsabilità. Nell'agosto del 2013 era stata momentaneamente eliminata a causa della crisi e anche per dare un segnale forte. Ad esempio, al segretario generale di Montecitorio erano stati levati 1600 euro netti dallo stipendio. Quando poi è arrivata la scadenza del 2015 si era deciso di prorogare il blocco. Ma la Riforma riporta tutto come era prima dei tagli. Come scrive Il Fatto Quotidiano, la legge costituzionale, che annucia nel titolo il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, comporterà un aumento di spesa per la retribuzione dei dipendenti del nuovo Parlamento.

Al comma 3 dell'articolo 40 della Riforma Boschi viene istituito il ruolo unico, ovvero funzionari di Camera e Senato verranno incorporati in un solo ufficio che integrerà le attività delle amministrazioni parlamentari. La decisione ha preoccupato i dipendenti di Palazzo Madama che sono riusciti a raggiungere un accordo solo dopo una lunga trattativa sindacale che si è conclusa nel maggio di quest'anno. È stato deciso che come parametro di riferimento si prende "il valore più basso tra quello stabilito al Senato e quello previsto alla Camera alla data del 31 dicembre 2012". Conclusione: prima dei tagli.

L'aumento interesserà 138 dipendenti dei 151 di V livello, 123 dei 265 funzionari di IV livello e 147 degli 848 lavoratori dei livelli inferiori: in pratica, usufruiranno della indennità di funzione circa 400 dei 1200 dipendenti della Camera, mentre al

Senato riguarda circa 250 persone.

Inoltre, per modificare il nuovo statuto ci sarà bisogno di una delibera congiunta dell'Ufficio di presidenza della Camera e del Consiglio di presidenza del nuovo Senato.

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