
Matteo Salvini rilancia sulla pace fiscale. L'obiettivo della Lega è approvare la norma in commissione entro l'estate, per poi averla operativa con la legge di bilancio da inizio 2026.
«Si tratta di salvare la vita a milioni di italiani che hanno avuto delle difficoltà, e che potrebbero saldare il debito in dieci anni e tornare a lavorare e a pagare tutto» commenta il leader del Carroccio, che ieri ha riunito il Consiglio federale del partito.
I tempi per inserire la rottamazione in manovra ci sarebbero anche, come sottolinea il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, anche se bisogna ragionare sulla possibile platea: «I tempi ci sono. Adesso c'è da lavorare sui dati e sulla proposta. E poi c'è l'iter parlamentare». Forza Italia, invece, prima della pace fiscale punta sul taglio dell'Irpef: «Non sono contrario alla rottamazione - dice il segretario azzurro Antonio Tajani - ma credo che sia prioritario, se vogliamo aiutare il ceto medio, il taglio dell'Irpef: cioè passare dal 35 al 33 percento allargando la base imponibile fino a 60.000 euro».
Per Tajani, che chiede anche almeno un anno di rinvio della sugar tax, occorre un provvedimento strutturale: «Perché la rottamazione è occasionale, una misura una tantum. Il taglio dell'Irpef è strutturale - osserva -. Ridurre le tasse significa permettere ai cittadini di aumentare i consumi: se aumentano i consumi aumenta la produzione industriale e se aumentano consumi e la produzione industriale entrano più soldi nelle casse dello Stato. Faremo una battaglia politica su questo».
Dal federale Salvini tende la mano a Tajani. Per il leader della Lega la pace fiscale è una soluzione «complementare» e non alternativa ad altre proposte come quelle degli azzurri. Insomma, sono cose che possono andare avanti di pari passo: «Con la rottamazione puoi incamerare miliardi che possono permetterti di abbassare le tasse, quindi una cosa non esclude l'altra».
Anzi, «la pace fiscale e la rottamazione servono per poter fare tante altre cose». Anche se l'impegno principale di Forza Italia resta la riduzione dell'Irpef per il ceto medio, «se ci saranno le risorse, non siamo contrari a nuove misure di rottamazione - spiega il portavoce azzurro Raffaele Nevi all'AdnKronos -. Se Giorgetti conferma che ci sono le risorse, anche domani stesso si può procedere. Per noi l'ordine delle priorità è chiaro: prima la questione della sugar tax, poi la riduzione dell'Irpef e infine la rottamazione».
Lo stesso ministro dell'Economia si dice «realisticamente ottimista» sulla possibilità di far andare insieme in manovra la pace fiscale e il taglio dell'Irpef: «Io faccio quello che c'è scritto nel programma
politico del governo e cerco di renderlo possibile - conclude Giorgetti -, ma questi annunci sono tutti condivisibili. Io li condivido tutti, però a me sta il compito di creare le condizioni affinché si possano verificare».