La ripresa nell'area euro «sta accelerando» e i segnali del primo trimestre «si stanno ampliando nel secondo», ha ribadito ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, che si attendersi un balzo dell'economia più forte da giugno a settembre: «Non abbiamo ancora raggiunto i livelli pre-pandemia ma nell'area dell'euro si potrebbero registrare forse nel primo trimestre del 2022», ha proseguito. Malgrado la ripartenza, bisogna però essere «molto vigili», perchè «non siamo al riparo da brutte sorprese come la variante Delta». E quindi occorre che tutti si vaccinino.
Intanto se pochi giorni fa, proprio davanti alle attese di ripresa, il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, era parso convinto che i tempi fossero maturi per avviare il ritiro degli aiuti, in Germania non ci sono solo «falchi». L'economista tedesca e membro del comitato esecutivo della Bce, Isabel Schnabel, ha infatti liquidato come «ingiustificata» la paura delle Borse di un'iperinflazione dopo la pandemia. E ha lasciato intravedere la possibilità, per la prima volta dopo anni, di mantenere in modo sostenibile un costo della vita prossimo al 2 per cento. «Molti dei fattori che hanno causato un aumento dell'inflazione probabilmente scompariranno nel 2022», ha spiegato.
Anche nello scenario «più favorevole», ha aggiunto, «l'inflazione nell'area euro nei prossimi anni rimarrà nettamente al di sotto del livello che ha minacciato la stabilità dei prezzi e, di conseguenza, il benessere e la coesione sociale negli anni '70 e '80».
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