Il nuovo anno di Massimo Bossetti comincia con una «rissa». Verbale, ma abbastanza violenta da costringere il presidente della Corte a sospendere l'udienza. In quell'aula di giustizia, trasformata ormai in un ring, combattono i suoi difensori, l'accusa, periti vari, carabinieri, parti civili. Ieri l'ennesimo scontro. Si disquisiva del famigerato furgone ripreso da diverese telecamere la sera della sparizione di Yara Gambirasio. Secondo i legali di Bossetti, almeno sette furgoni Fiat Daily- stando al loro consulente Ezio Denti- simili a quelli del muratore di Mapello, sarebbero sfuggiti all'elenco che la Motorizzazione civile consegnò al Ros dei carabinieri. Da quella lista, in base alle caratteristiche dei mezzi, gli investigatori risalirono a una rosa di cinque mezzi, confrontati in ultima analisi con quello dell'indagato, e i cui conducenti risultarono estranei alla vicenda. Denti ha compiuto una ricerca per le strade trovando e fotografando Fiat Daily simili a quelli dell'imputato, almeno sulla scorta degli stessi criteri usati dagli investigatori. Lui aveva già definito «soggettiva»la comparazione tra il furgone di Bossetti e quello ripreso nelle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona vicino alla palestra di Brembate in cui la tredicenne scomparve prima di essere uccisa.Gli animi si sono infuocati quando Enrico Pelillo, difensore di parte civil, e Claudio Salvagni, legale di Bossetti, hanno cominciato a litigare. Ad innescare la miccia, la pm dell'accusa Letizia Ruggeri. Il magistrato aveva chiesto a Denti dove si fosse laureato in ingegneria, come aveva dichiarato, e l'esperto ha mostrato una laurea conseguita a Friburgo, in Svizzera. «Non si sta facendo il processo al nostro consulente - avevano replicato gli avvocati di Bossetti -, il pm faccia domande nel merito». Sempre il pm ha aggiunto che Denti aveva riportato una condanna per falso nel 2006 e la difesa aveva replicato duramente. Dai banchi della parte civile si è sentito dire: «Basta».
«Basta a chi?» avevano risposto i difensori. La tensione era alle stelle e, anche a causa di un precedente applauso da parte di qualcuno tra il pubblico, il presidente ha deciso di porre fine all'udienza, rinviandola al 15 gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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