Cronaca giudiziaria

Risultati dei quiz venduti. Test di medicina a rischio

Migliaia di domande inserite in una banca dati e offerte su Telegram a 20 euro. Esposto al Tar

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È un test di ammissione all'università, quello di medicina, tra i più temuti. In pochi riescono ad entrare al primo colpo e chi non ci riesce spesso è costretto ad iscriversi ad altre facoltà scientifiche per poi ritentare l'anno successivo facendosi convalidare gli esami sostenuti.

Quest'anno doppia difficoltà. I quiz della prima edizione dei Tolc, la nuova modalità di accesso a medicina, odontoiatria e veterinaria, potrebbero infatti essere annullati. Almeno questo sostengono gli avvocati dello studio legale Leone-Fell&C. che, grazie ai suoi ricorsi, negli anni ha permesso l'immatricolazione di circa 4mila studenti. Come anticipato da Repubblica, dopo la pubblicazione delle graduatorie lo studio legale ha presentato un esposto alla Procura di Roma e al Tar denunciando presunte violazioni del bando e gravi irregolarità nel test. Molti candidati, infatti, iscritti ai corsi a pagamento di preparazione ai quiz, grazie ad una serie di espedienti avrebbero conosciuto in anticipo le domande e le relative soluzioni, così come altri avrebbero trovato le stesse domande cercando su appositi gruppi Telegram e sborsando appena 20 euro. Diversamente dal passato, quando il test veniva svolto da tutti lo stesso giorno, in tutt'Italia, ora i candidati possono prendere parte a due sessioni in un anno solare, in giorni differenti, rispondendo a test diversi ma con domande che si ripetono nelle varie sessioni. «Questo - secondo gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell - ha permesso la creazione di una grande banca dati con un numero esorbitante di quiz su cui i più fortunati hanno potuto esercitarsi, imparando a memoria le risposte corrette». Ci sarebbero almeno 100 testimonianze audio di persone che hanno ottenuto la banca dati direttamente dalle scuole di preparazione. «Il nostro studio - spiegano ancora gli avvocati - è però entrato in possesso di ben tre file contenenti oltre 500 domande che si ripetevano in maniera identica e che conferma che da aprile tali file girano tra i vari gruppi, a vantaggio di alcuni e a danno di altri». Uno scandalo che avrebbe falsato l'esito della prova. Anche perché la notizia è rimbalzata nelle chat e sui gruppi Telegram e delle scuole di preparazione dove gli aspiranti medici che avevano già sostenuto l'esame ad aprile venivano invitati a postare i quesiti. Tutto il materiale raccolto è stato inserito in una banca dati, condiviso e messo a disposizione di chi era disposto a pagare per avere maggiori chance di passare il test a luglio.

Secondo gli avvocati la Cisia, l'organo che ha elaborato il sistema, si sarebbe accorto del problema quando era troppo tardi, non riuscendo ad impedire che avvenisse la condivisione dei dati.

Al di là degli eventuali profili penali che verranno accertati dalla Procura, il Tar potrebbe decidere di annullare la prova, compromettendo l'avvio dell'anno accademico.

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