
L'occasione mancata della politica. Potrebbe essere questo il sottotitolo del "Decreto Salva Milano", lanciato dal vicepresidente del Consiglio e ministro per i Trasporti Matteo Salvini, come emendamento al dl Infrastrutture esattamente un anno fa con l'obiettivo di sbloccare gli oltre 150 cantieri fermati dalla Procura per presunti abusi urbanistici ed edilizi. Ci lavorano Lega e FdI. Il testo è concepito per semplificare gli interventi urbanistici, consentendo in ambiti già edificati e urbanizzati di procedere con demolizione e ricostruzione attraverso una SCIA, senza la necessità di piani attuativi comunali in ambiti edificati e urbanizzati. Esattamente ciò che viene contestato dalla procura. La norma considera interventi di ristrutturazione anche quelli che vanno a modificare volume, sagoma, funzioni e tipologia dell'edificio rispetto all'originario. Oltre a sanare quanto è stato costruito, si evita che futuri cantieri possano venire bloccati, come già accaduto a Milano. L'emendamento però risulta inammissibile.
Il secondo tentativo del Governo è inserire la norma nel Decreto "Salva Casa": sugli emendamenti non si trova l'accordo politico e soprattutto il Quirinale solleva dubbi di costituzionalità e di opportunità politica. Si tratta di intervenire con un'inchiesta in corso. Il sindaco di Milano Beppe Sala e la giunta, all'inizio molto cauti, iniziano pubblicamente a spingere per l'approvazione. In gioco la stabilità degli sviluppatori e degli acquirenti degli appartamenti rimasti senza un tetto, e il destino dei funzionari comunali che rischiano di essere indagati. Ma gli emendamenti vengono stralciati dal Decreto.
Per uscire dall'impasse si prova la via del disegno di legge. La formula è quella dell'"interpretazione autentica della norma", su cui Pd e Anci trovano un'intesa con FdI: si stabilisce che gli interventi edilizi sono stati portati avanti nel rispetto delle regole e interpretando in maniera corretta le leggi urbanistiche. Il ddl viene approvato alla Camera nel novembre 2024 con 172 voti favorevoli e 41 contrari. A quel punto salta il banco della politica con il centrodestra che fa dietro front e 5Stelle, Sinistra e Verdi che parlano di "sanatoria mascherata" per favorire la speculazione immobiliare, bypassando le norme urbanistiche e riducendo il controllo pubblico. Nessuno vuole accollarsi questa etichetta.
Alla vigilia dell'esame degli emendamenti in Senato nel marzo 2025, l'arresto ai domiciliari di un dirigente del Comune di
Milano per reati di corruzione, falso e depistaggio e le dimissioni dell'assessore alla Casa seminano ulteriore panico. Ecco quindi che il sindaco, dopo un pressing serratissimo sui senatori Pd, si defila. E si torna al "Via".