Berlusconi sorride. Forza Italia lievita. Lo dicono quasi tutti i sondaggi che non mancano mai sul tavolo di Arcore. L'ultimo studio, poi, analizza le intenzioni di voto dal dicembre scorso ad oggi e il trend è chiaro: il Pd è in caduta libera (era al 30,2% oggi al 26,2%); sorpassato dal Movimento 5 Stelle (ora al 28%). Ma è il «peso» degli azzurri e del centrodestra in generale che mette di buon umore il Cavaliere: Forza Italia è passata dal 12,9% al 14%; sorpassa la Lega che vale 13,5% e si conferma che il centrodestra unito vincerebbe le elezioni con un ottimo 32,2%. Nel partito, poi, si scommette: con Berlusconi in campo si può puntare al 40%, acchiappare il premio di maggioranza e tornare stabilmente a Palazzo Chigi.
Dati, questi, che vengono palleggiati tra le rispettive diplomazie di Lega e Forza Italia per cercare di appianare tutti i contrasti. Motivo per cui il clima è quello del «disgelo» tra i due partiti: solo uniti si vince. Uno dei temi caldi tra gli alleati riguarda chi, tra «azzurri» e «verdi» è legittimato a guidare il rassemblement. Anche su questo fronte Berlusconi è sereno. Tutti i principali istituti danno Forza Italia avanti rispetto ai cugini del Carroccio, Euromedia Research parla di 14% contro il 13,5%. Swg parla di sorpasso azzurro (12,3% contro 12,1%); Ixè di 13,1% contro 12,6%; Winpoll di 12,4% contro 11,3%; Tecnè di 13,5% contro il 13%. Soltanto Emg va in controtendenza valutando il partito di Salvini avanti ma per un'inezia: 12,7% Lega, 12,4% Forza Italia. Insomma, anche in questo caso sembra avere ragione il Cavaliere: l'ipotesi di un'uscita dall'euro accarezzata dal partito di Salvini spaventa i moderati che premiano la cautela azzurra.
In ogni caso per l'ex premier le elezioni non sono alle porte e Forza Italia avrà tutto il tempo per lievitare ancora. Per trovarsi pronti, quando si andrà alle urne, il Cavaliere continua a lavorare al programma incontrando categorie ma soprattutto giovani industriali capaci di suggerire idee e proposte da mettere in campo in campagna elettorale. Anche in questi giorni non sono mancate le visite di uomini d'azienda, rastrellati dal vicepresidente di Confindustria Francesco Ferri.
La corsa è una maratona posto che l'intesa sulla legge elettorale pare lontana. Su un punto, ad esempio, Forza Italia non transige: quello dei capilista bloccati. Pare che Renzi voglia toglierli, cercando altre convergenze ma il senatore Lucio Malan non ci crede: «Renzi vuol togliere i capilista bloccati? È un ennesimo voltafaccia, che probabilmente è solo strumentale a ottenere qualcos'altro che lui ritiene lo avvantaggi personalmente. Per fortuna, le modifiche serie si discutono in Parlamento».
Forza Italia continua a preferire liste corte e capilista bloccati.
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che invece vuole le preferenze, applaude Renzi: «Se l'ex segretario Pd volesse fare sul serio non deve fare proclami in tv: alzi il telefono e dica ai suoi parlamentari di votare oggi stesso la modifica della legge elettorale in Parlamento. Noi di Fratelli d'Italia siamo pronti a votare con lui». Il problema è che ci crede poco: «È difficile credere alla sua faccia di bronzo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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