di Paolo Bracalini
La Boschi, una mina vagante nel Pd. L'hanno confinata in Sudtirolo, dopo attente valutazioni e dopo aver scartato altri collegi più problematici, nella speranza che tra i vigneti di gewürztraminer e i rifugi alpini andasse via liscia. Ma ormai dove la metti, la Boschi, nascono tensioni. Persino a Bolzano, dove l'asse Pd con la Sudtiroler Volkspartei che da quelle parti ha percentuali bulgare più che suditirolesi garantisce un'elezione di fatto blindata, il catapultamento della sottosegretaria ha creato sconquassi. Da settimane si registra la fibrillazione dei piddini a Bolzano, come pure quella degli autonomisti della Svp che ricordano bene le posizioni della Boschi qualche anno fa (nel 2014 alla Leopolda disse: «Non è il momento propizio, ma sarei favorevole alla soppressione delle regioni a statuto speciale»). L'ex segretario della Svp Siegfried Brugger ha definito «assolutamente incomprensibile» e «un errore capitale» il sostegno del suo partito alla candidatura della Boschi a Bolzano. Ma nel Pd altoatesino le cose vanno anche peggio. Dopo le polemiche e qualche dimissione qua e là per protestare con l'imposizione dell'ex ministra, nelle ultime ore si è registrato un esodo di massa nel Pd locale. Quattordici esponenti del Pd hanno annunciato l'uscita dal partito in seguito alle «candidature imposte dall'alto», quella della Boschi appunto e poi di Gianclaudio Bressa, anche lui sottosegretario del governo Gentiloni. Una rivolta capitanata dal presidente del consiglio provinciale di Bolzano, Roberto Bizzo (Pd, e che conta anche l'assessore a Bolzano Monica Franch, il consigliere comunale Mauro Randi, Miriam Canestrini membro della segreteria provinciale, e altri consiglieri che escono dal Pd per formare un nuovo gruppo consiliare. «Lascio il partito per coerenza - ha spiegato Randi - Ci siamo trovati due candidature paracadutate. È una questione di metodo».
La Boschi però va avanti senza problemi nella sua campagna elettorale alla sudtirolese. Sono comparsi perfino dei manifesti elettorali della Boschi in tedesco, inneggianti all'autonomia. Poichè l'elettorato che le garantirà la rielezione non è quello del Pd, ma quello della Svp (48% alle ultime europee), la sottosegretaria si muove come un'indipendentista altoaltesina. Ha incassato l'endorsement di Reinhold Messner, che lunedì prossimo parteciperà con lei ad un incontro sul tema delle «culture di montagna». «Apprezzo molto la Boschi, che ho avuto il piacere di conoscere anche durante un'escursione in montagna», ha detto Messner all'Ansa. «É vivace e creativa, e condivide anche l'importanza della nostra autonomia».
Le prossime tappe altoatesine della Boschi prevedono la presentazione del libro sul Gruppo delle autonomie, scritto dal senatore Svp uscente Karl Zeller, una serata ospite della Svp della Bassa Atesina, un'altra con il sindaco di Bolzano, poi l'intervento all'assemblea annuale del «Südtiroler Bauernbund», la potente associazione degli agricoltori sudtirolesi. In attesa, come promesso, di imparare il tedesco. Dopo le elezioni senz'altro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.