L'assalto giustizialista dei 5S che ha costretto Rixi a dimettersi

Mentre i giudici pronunciavano la condanna, i 5 Stelle già chiedevano la testa di Rixi. E lui ha deciso di fare un passo indietro

L'assalto giustizialista dei 5S che ha costretto Rixi a dimettersi

"Da condannato non può rimanere al governo". A pochi minuti dalla sentenza di primo grado che infligge 3 anni e mesi al viceministro leghista Edoardo Rixi, il Movimento 5 Stelle corre a chiederne le dimissioni.

Il primo a commentare - praticamente in diretta - la condanna è il capogruppo grillino alla Camera Francesco D'Uva che all'Adnkronos chiede che sia rispettato il contratto di governo. "Mi dispiace molto per questa condanna anche perché Rixi come sottosegretario ha lavorato molto bene", ha spiegato, "Io stesso ho avuto modo di lavorare con lui su questioni territoriali e l'ho sempre apprezzato. Chiaramente a questo punto si dovrà vedere quello che dice il contratto di governo e agire di conseguenza".

Poco dopo il tweet di Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia: "Rixi da condannato non può rimanere al governo". E il sottosegretario M5s agli Affari regionali Stefano Buffagni ha aggiunto: "Mi spiace umanamente per Edoardo Rixi e mi spiace per Matteo Salvini. Non mi compete chiedere le sue dimissioni dal governo e non le ho mai chieste. Dico solo che sono certo che Salvini chiederà il rispetto del contratto di governo e pretenderà che Rixi faccia un passo indietro dall'esecutivo". Infine la nota ufficiale: "A proposito della condanna del viceministro Rixi il contratto di governo parla chiaro e siamo sicuri che la Lega lo rispetterà".

Un vero e proprio assalto giustizialista che ha portato Rixi a dimettersi: "Sono tranquillo", ha detto nemmeno un'ora dopo la sentenza, "Ho sempre agito per il bene

degli italiani. Conto sull'assoluzione perché non ho mai commesso alcun reato, ma per l'amore che provo per l'Italia e per non creare problemi al governo ho già consegnato nelle mani di Matteo Salvini le mie dimissioni".

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