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Calderoli: "Nulla l'ordinanza di Musumeci? Falso e vi spiego perché"

Roberto Calderoli appoggia l'azione di chiusura degli hotspot intrapresa da Nello Musumeci e boccia l'operato del governo nella gestione dell'emergenza

Calderoli: "Nulla l'ordinanza di Musumeci? Falso e vi spiego perché"

Dopo le parole, Nello Musumeci è passato ai fatti e ha emanato l'ordinanza di chiusura degli hotspot in Sicilia con relativo svuotamento immediato. Una misura drastica necessaria per una regione al collasso. Dopo settimane di sbarchi incontrollati sulle coste di Lampedusa e non solo, Nello Musumeci ha sbattuto il pugno sul tavolo e ha alzato la voce, sfidando apertamente il Viminale. Un gesto forte che fa seguito al crescente malcontento popolare. Tante le proteste contro l'azione di Musumeci in difesa della sua isola ma ad appoggiare la sua mossa è intervenuto nelle ore precedenti il senatore Roberto Calderoli, che ha promosso a pieni voti.

"Musumeci è come la storica banana Chiquita: merita un dieci e lode perché ha avuto il coraggio di fare un'ordinanza con cui chiudere i centri di accoglienza e richiedere lo sgombero degli stessi, non perché voglia interferire nell'ambito dell'immigrazione ma perché questi centri strapieni rappresentano dei punti di concentramento di potenziale diffusione del virus", ha sottolineato l'eponente della Lega. Proprio per questo motivo "è materia di assoluta competenza regionale, al di là di qualsiasi politica migratoria che riguarda ingressi o allontanamenti".

Roberto Calderoli ha un'opinione diversa di Vincenzo De Luca, il governatore della Campania che pochi giorni fa ha annunciato di valutare la possibilità di chiudere la regione Campania se i contagi dovessero continuare ad aumentare. Per il senatore leghista, De Luca sarebbe da bocciare: "Due in pagella invece al governatore campano De Luca che, ignorando l'articolo 120 della Costituzione, vorrebbe porre dei confini intorno alla sua Regione, confini esplicitamente vietati dalla Costituzione, dimostrando ancora una volta che al di là delle chiacchiere e del virtuale distintivo da sceriffo altro di lui non resta". Peggio va al Governo, che per Roberto Calderoli meriterebbe un voto ancor più basso rispetto a De Luca: "In questa ipotetica pagella al Governo va dato un zero, o non classificabile, sotto l'aspetto giuridico e costituzionale per aver dichiarato che l'ordinanza siciliana non spettasse alla Regione in quanto l'immigrazione è materia statale".

Su questo punto, Roberto Calderoli è categorico: "Ma ci sono o ci fanno? La competenza del Governo doveva essere precedente, non facendo arrivare i clandestini o portandoli via". Tuttavia, ora che l'emergenza in Sicilia non è più solo migratoria, vista la pandemia in atto e i numerosi casi di positività dei migranti, il discorso cambia, perché "il problema diventa sanitario e quindi regionale. Così facendo, bocciando l'ordinanza di Musumeci con questa motivazione, il Governo si è assunto per tabulas la mancata creazione delle zone rosse che dovevano essere create, a cominciare da quella di Alzano e Nembro, e questo è l'ennesimo autogol di un Governo di incapaci".

Poco fa è intervenuto anche lo stesso Nello Musumeci in difesa della sua ordinanza, ribadendo i concetti già espressi da Roberto Calderoli: "La mia ordinanza serve a tutelare la salute dei siciliani, dei turisti e dei migranti. Io non ho rivendicato competenze che appartengono allo Stato. Ricordo che sono soggetto attuatore con delega dello Stato di competenze che attengono la materia sanitaria e solo di quello mi sto occupando".

Il governatore della Regione Sicilia è fermo nella sua decisione e non arretra di un passo: "Credo che la mia ordinanza serva a tutelare non soltanto la salute di chi vive in Sicilia ma anche la dignità dei migranti, ammassati in assoluta promiscuità, mentre poi io ai siciliani devo chiedere di mantenere il distanziamento, di indossare la mascherina, di essere cauti".

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