L'Australia, già devastata dagli incendi, si trova a fare i conti anche con una crisi istituzionale fuori programma. Il premier Scott Morrison infatti è finito nell'occhio del ciclone per aver abbandonato l'isola, nonostante la grave emergenza, per trascorrere le vacanze di Natale alle Hawaii con moglie e figlie. La notizia avrebbe dovuto rimanere riservata, ma è rimbalzata sui media locali, finendo per travolgere il premier.
Morrison è stato costretto a tornare di gran corsa in Australia, scusandosi con i propri concittadini, per nulla felici di scoprire che mentre la crisi degli incendi che minacciano tre stati, costati la vita a nove persone e con oltre 700 abitazioni andate in fumo, il loro primo ministro fosse tranquillamente sotto una palma a sorseggiare cocktail. «Mi rendo conto che la gente si sia arrabbiata scoprendo che ero in vacanza con la mia famiglia, mentre migliaia di persone stanno vivendo una situazione di grande stress - ha commentato - ma sono partito soltanto dopo essermi confrontato con i vigili del fuoco, convinto che la risposta all'emergenza messa in atto fosse la migliore al mondo».
Morrison, 51 anni, in carica dal 24 agosto del 2018, e a capo di una coalizione liberal-nazionale, ha poi spostato il discorso sul cambiamento climatico, sostenendo che non sia la causa diretta degli incendi. Affermazioni che si sono trasformate in un pericoloso boomerang. Milioni di australiani infatti sono convinti che il riscaldamento globale sia la causa dei disastri che flagellano il mondo intero e accusano il governo di Morrison di non mettere in campo alcuna azione o campagna di sensibilizzazione per scongiurarli. Rifiutando tra l'altro di modificare la linea politica favorevole a un ulteriore sviluppo dell'industria carbonifera.
Le critiche più feroci sono arrivate, com'era prevedibile, dal leader del partito Laburista Bill Shorten. «Morrison è un irresponsabile. Un comandante non dovrebbe mai abbandonare la nave, soprattutto quando rischia di affondare», ha affermato. Il capo dell'opposizione ha inoltre dato vita a una raccolta firme e a un video consegnati alla signora Marion Eslie Smith, madre del premier. Nel filmato viene domandato in maniera provocatoria alla donna «di parlare con Scott. Sappiamo che ogni tanto passa a trovarla. Noi con lui non riusciamo mai a dialogare. Potrebbe convincerlo gentilmente a fare qualcosa di concreto per il clima? Oppure dobbiamo aspettare che l'Australia venga rasa al suolo dalle fiamme?».
Da settembre gli incendi boschivi hanno bruciato almeno tre milioni di ettari, l'equivalente dell'intera superficie del Belgio. È in difficoltà anche la zona immediatamente fuori da Sydney, la città più popolosa del Paese.
Secondo le autorità locali la situazione avrebbe raggiunto livelli catastrofici mentre sul web rimbalzano video, immagini e notizie del disastro, spesso accompagnati da annunci secondo i quali i koala sarebbero funzionalmente estinti.
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