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Roma, il fedelissimo della Raggi: "Sul tetto per evitare le cimici"

L'ammissione dell'ex capo della segreteria: "Io e Virginia sapevamo delle intercettazioni da subito"

Roma, il fedelissimo della Raggi: "Sul tetto per evitare le cimici"

"Sapevamo delle cimici in Comune dal secondo giorno di governo della città". Salvatore Romeo, fedelissimo di Virginia Raggi ed ex capo della segreteria del sindaco di Roma svela ora cosa ci faceva con lei sul tetto del Campidoglio nei mesi scorsi.

"Sul tetto ci saremo andati quindici volte", racconta al Messaggero, "Quel giorno mangiavamo un panino, come sempre, poi è uscita fuori quella foto ed ecco che è scoppiato un caso".

Ma quella delle intercettazioni è una circostanza già smentita dalla procura di Roma, secondo cui nessuna attività in questo senso "è stata eseguita negli uffici del Campidoglio dopo l'insediamento della giunta Raggi". E pure il sindaco si precipita a sconfessare Romeo: "Magari le mettessero, così saprebbero che non abbiamo nulla da nascondere", ha detto la Raggi ai giornalisti prima di entrare nella Basilica dell' Ara Coeli, accanto al palazzo del Campidoglio, dove si sta svolgendo la messa dell'Epifania.

"Romeo dice che lui e la Raggi sapevano delle cimici in Campidoglio. E come facevano a saperlo?", attacca quindi il presidente del Pd e commissario del partito di Roma Matteo Orfini.

Romeo, costretto al passo indietro dopo l'arresto di Raffaele Marra, sostiene di aver "pagato il rapporto privilegiato" proprio con l'ex capo del personale: "Io non sono un gargarozzone", dice, "Non sono un ingordo di potere non faccio parte di questo mondo.

Non voglio mettere in difficoltà il mio sindaco, in questa città bisogna lavorare se ci sono degli ostacoli è un problema".

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