Roma ha già 370 consulenti ma Marino ne vuole altri

Per avere uno staff più fedele, il sindaco rimuove gli alti dirigenti e aumenta i collaboratori esterni

Roma ha già 370 consulenti ma Marino ne vuole altri

Roma - Ci sono cambiamenti rivoluzionari, che fanno rumore. E ci sono cambiamenti lenti, che non fanno notizia ma sono non meno incisivi. Così sta facendo a Roma Ignazio Marino, il sindaco più impopolare dopo Nerone. Con lo scopo di avere uno staff più fedele e controllabile sta dando il via a una serie di cambiamenti nei vertici capitolini.

I due prossimi a salutare sono persone di un certo rilievo, pur se ignoti al grande pubblico. Una è Antonella Caprioli, direttrice del Dipartimento organizzazione risorse umane, in pratica il capo del personale di un'azienda da 25mila dipendenti. La Caprioli, che guadagna 146.227,34 euro lordi all'anno e che si è occupata negli ultimi anni della ridefinizione del contratto decentrato dei dipendenti, quello che ha portato alla protesta dei vigili che si sono assentati in massa dal lavoro la notte di Capodanno, dovrebbe essere presto accompagnata alla porta. L'ufficialità non c'è, ma tra i corridoi del Campidoglio nessuno sembra disposto a scommettere nemmeno mezzo euro sulla sua permanenza. Al suo posto dovrebbe arrivare una professionalità esterna, si parla di un dirigente dell'Inps.

Altro papavero capitolino prossimo al passo d'addio è Liborio Iudicello, che è segretario generale del Campidoglio, figura questa strategica nel funzionamento della macchina comunale, un vero sindaco-bis. Ma la posta in gioco è ancora più alta: il segretario generale infatti dovrebbe diventare commissario straordinario del debito capitolino per il governo. Una vera patata bollente, visto che il disavanzo strutturale annuo del Campidoglio è pari a 1,2 miliardi. Iudicello è al suo posto da sette anni, essendo stato messo là da Gianni Alemanno. E la sua uscita sarebbe l'ennesimo atto dello smontaggio pezzo a pezzo della vecchia dirigenza capitolina.

Sullo sfondo c'è il progetto di un Campidoglio sempre più «esternalizzato», in cui aumenterà sempre di più il numero di collaboratori e consulenti esterni, che attualmente ammontano a circa 370. In mezzo c'è di tutto: avvocati, docenti, collaboratori a progetto assunti per poche migliaia di euro.

Ma anche consulenti di scelta politica legati personalmente a Marino stesso: componenti dell'ufficio stampa (il capo Marco Girella ha un compenso annuo lordo di circa 170mila euro su cui il consigliere Alfio Marchini ha lungamente polemizzato), componenti dell'ufficio di gabinetto (il cui capo Luigi Fucito, si «accontenta» di 79mila euro), il portavoce Luigi Schwarz (che pesa sulle casse del Campidoglio per 109mila euro l'anno) e perfino un giovanissimo superconsulente per l'ambiente, il 23enne Federico Brocchieri: che non avrà uno stipendio (ahilui) ma un rimborso spese.

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