La Russa apre a Pier Silvio. "Ben vengano i Berlusconi"

Il presidente del Senato: "Legge elettorale con le preferenze"

La Russa apre a Pier Silvio. "Ben vengano i Berlusconi"
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Un altro B in politica? È l'ora di Pier Silvio? Magari, commenta Ignazio La Russa, vecchio amico del Cavaliere, "sarebbe un'ottima cosa". Il presidente del Senato si dichiara entusiasta dell'idea dell'arrivo del numero di Mediaset, "sarebbe auspicabile", dice, e già qualcuno pensa che sia un modo per esorcizzare una discesa in campo che, chissà, potrebbe turbare qualche equilibrio nel centrodestra. Infatti, l'invito è allargato agli altri fratelli. "Tutti gli apporti di persone qualificate come sono i componenti della famiglia Berlusconi non sono solo possibili, sono, ripeto, auspicabili". E dunque ben venga Pier Silvio, "così come Marina, Barbara o Luigi, di cui si parla poco ma tutti mi dicono un gran bene". Pure Eleonora: "Se decidessero di salire in politica sarebbe un fatto estremamente positivo".

Nella sala Koch, dove la stampa parlamentare gli consegna il classico ventaglio, un La Russa molto misurato difende l'efficacia dei lavori di Palazzo Madama. È vero, la maggioranza delle leggi sono di iniziativa governativa, però molti sono trattati internazionali. In Senato, spiega, si affrontano i problemi del Paese. Si potrebbe discutere meglio e di più, certo. E il pacchetto giustizia con la separazione delle carriere è la prima riforma costituzionale che verrà approvata con lo stesso identico testo uscito dal Consiglio dei ministri. "Questo non vuol dire che la volontà dei parlamentari sia stata compressa. Significa che di fronte al muro contro muro provocato dal centrosinistra, la maggioranza ha rinunciato a un lavoro di miglioramento, che io considero doveroso". Serve "uno sforzo" da entrambe le parti. "Quello che posso fare io su tutti i temi è invitare i gruppi a presentare emendamenti nel merito abbandonando le reciproche rigidezze". Dialogo.

Un'altra riforma riguarda la legge elettorale: secondo il presidente del Senato è necessario introdurre le preferenze. "I cittadini devono poter scegliere chi presenterà le leggi". E le storture? "Più grande è il teatro, più piccole e meno influenti sono le camarille. Invece qui abbiamo le preferenze per il Comune e la Regione e non per il Parlamento". A proposito, le inchieste a Milano e in Sicilia stanno animando il dibattito. La Russa si dichiara garantista. "Lasciamo in pace la magistratura, però sono contrario a dimissioni al primo avviso. Le mie critiche a Sala erano politiche e precedenti all'apertura delle indagini".

Quanto alle carceri sovraffollate, ha incaricato la vicepresidente Russomando di trovare un accordo "anche minimale" tra maggioranza e opposizione per un "provvedimento velocissimo". Chiude con la politica estera. "Come il presidente Mattarella ritengo inaccettabile quanto avviene a Gaza. E penso che serva uno sforzo ancora più alto per stroncare il nascente clima antiebraico".

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