Guerra in Ucraina

La Russia "madre eroica" e i tentacoli sugli orfani ucraini. L'Ucraina accelera le adozioni

La Madre eroica non abbandonerà i suoi orfani. Peccato che la Madre sia in questo caso la Russia e i bambini da tenersi stretti, non siano i suoi, ma ucraini del Donbass

La Russia "madre eroica" e i tentacoli sugli orfani ucraini. L'Ucraina accelera le adozioni

La Madre eroica non abbandonerà i suoi orfani. Peccato che la Madre sia in questo caso la Russia e i bambini da tenersi stretti, non siano i suoi, ma ucraini del Donbass.

Vittime due volte di questa guerra. Bottino da rubare e portarsi a casa, così come hanno fatto con i computer, i mobili delle case bombardate e sventrate. Ieri, mentre l'arcivescovo di Kiev ricordava i 700 bambini vittime di questa guerra, uccisi o feriti, la Russia ha festeggiato la Giornata dei bambini. «La Russia farà di tutto per sostenere i bambini orfani del Donbass, ha detto Vladimir Putin. Nel suo discorso, il leader del Cremlino ha anche affermato di sostenere l'idea di reintrodurre il titolo onorario di «Madre eroica», previsto in epoca sovietica per le madri che partorivano o crescevano numerosi figli. Ma oltre alle parole i fatti. Il suo piano di russificazione non perde tempo. ù

Due giorni fa aveva già firmato un decreto per la concessione della cittadinanza russa agli orfani ucraini del Donbass, con una procedura semplificata. Lo stesso vale anche per i bambini rimasti senza la cura dei genitori e per le persone legalmente incapaci delle repubbliche autoproclamate di Luhansk e Donetsk. Le autorità ucraine hanno più volte accusato Mosca di voler rubare bambini ucraini per russificarli. Oggi, quelle accuse si stanno concretizzando sotto agli occhi di tutti. Ad avviare la procedura potranno essere tutori dei bambini ucraini che siano cittadini della Federazione Russa, dell'Ucraina o residenti nelle regioni di Donetsk e Luhansk. In alternativa, la cittadinanza per il minore potrà essere richiesta dal capo dell'Organizzazione per orfani e bambini lasciati senza cure parentali nei territori occupati, a Zaporizhzhia o nella regione di Kherson, se il bambino è posto sotto supervisione in tale organizzazione, oppure dal capo dell'autorità di tutela che agisce come tutore o custode del bambino.

«Nelle ultime 24 ore da Mariupol, nel campo di filtraggio a Bezimenne, sono state deportate 355 persone di cui 32 bambini e 324, di cui 27 bambini, dal campo di filtraggio a Taganrog, in Russia», ha lanciato l'allarme Petr Andriuschenko, consigliere del sindaco di Mariupol, che spiega: «nell'ultima settimana stiamo notando la tendenza di aumento del numero di persone deportate».

E sempre da Mariupol, arriva la smentita della Croce Rossa accusata da Mosca. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha dichiarato in una nota che il video girato dai russi nel loro ufficio di Mariupol e distribuito da alcuni media è pieno di false accuse e ipotesi infondate sul lavoro dell'organizzazione. I media russi hanno riferito che le forze dell'ordine avrebbero esaminato le riprese di una perquisizione nell'ufficio del Cicr a Mariupol, dove sarebbero state trovate centinaia di cartelle cliniche contenenti dati su «bambini con organi sani»: «È una falsa accusa», ha detto l'organizzazione.

E intanto il Paese corre ai ripari, o almeno tenta. Da ieri le procedure di adozione dei 17 mila bambini in attesa di adozione sono diventate più snelle. «Stiamo cambiando per implementare un processo digitale rapido. Bastano cinque minuti per presentare una richiesta di consulenza iniziale». Circa 6.506 bambini provenienti dagli orfanotrofi sono stati sfollati a causa del conflitto in corso, di cui 4.

228 sono stati trasferiti all'estero. Basteranno le procedure più rapide a salvarli?

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