La Russia si autocelebra con il Big Mac autarchico

Ieri, festa nazionale, la riapertura dei ristoranti McDonald's con un nuovo marchio patriottico

La Russia si autocelebra con il Big Mac autarchico

Chiamatelo McVladimir. È il fast food sovranista che da ieri ha preso il posto della multinazionale del panino, la McDonald's, che ha lasciato la Russia lo scorso 16 maggio dopo trentadue anni di presenza sul territorio ex sovietico. Lo sbarco della grande M nel paese più grande del mondo, avvenuto il 31 gennaio del 1990, con l'apertura del primo ristorante in piazza Pushkin a Mosca, fu un momento a suo modo storico: la Russia si avvicinava all'Occidente a colpi di polpette e patatine. Ieri, 12 giugno 2022, festa nazionale, altro momento storico: la Russia smonta le M gialle e torna ad allontanarsi dell'Occidente; le patatine e le polpette sono sempre quelle, ma sono autarchiche.

La riapertura dei fast food che appartenevano alla multinazionale di Chicago è stato l'evento clou di quello che in Russia è il «Den Rossii», il Russia day che celebra la dichiarazione di sovranità della «nuova» Russia il 12 giugno 1990. Un'occasione per dare fiato alle trombe del nazionalismo al giorno numero 109 della guerra. E così ecco i primi ristoranti del nuovo gruppo Vlousno i totchka (Delizioso e basta), con un nuovo logo verde e arancione ma una proposta gastronomica praticamente identica alla McDonald's. Tutto è uguale a prima, salvo il cambio di colori e la grafica. Ieri i primi 15, tutti a Mosca e dintorni. Oggi ne apriranno altri 50, e poi nel giro di qualche settimana apriranno i battenti tutti gli 850 ristoranti della «Mac». «Sono ambizioso e non ho intenzione solo di riaprire gli 850 ristoranti, ma di svilupparne di nuovi», ha annunciato Aleksandr Govor, che ha rilevato tutti i ristoranti della grande «M», di cui prima gestiva quelli in Siberia. «Abbiamo dovuto rimuovere alcuni prodotti dal menu perché si riferiscono direttamente a McDonald's, come McFlurry e Big Mac», ha affermato Oleg Paroyev, direttore generale della catena, dove per il momento non vengono venduti alcolici. E dove i prezzi sono un po' più alti di prima ma soltanto a causa dell'inflazione provocata dalle sanzioni occidentali. L'intenzione della nuova proprietà russa è quella di salvaguardare il livello occupazionale, tutelando tutti e 51mila i posti di lavoro. La Russia rappresentava per McDonald's il 9 per cento del fatturato globale. Si temevano proteste e per questo un servizio di sicurezza occhiuto ha vigilato soprattutto nei ristoranti più centrali. L'unica protesta, pacioccona, è stata quella di un ragazzo con un cartello che chiedeva: «Ridateci il Big Mac». Fossero questi i problemi.

I problemi sono quelli di una propaganda che non cessa di strombazzare. Ieri il presidente Vladimir Putin ha approfittato della festa nazionale per fare gli auguri ai suoi concittadini e per dirsi «orgoglioso della sua storia e fiducioso del suo futuro. È importante per la patria, per la nostra società, per il popolo rimanere uniti».

Più bellicoso il riferimento del ministero degli Esteri, che su Telegram ha pubblicato un'immagine che raffigura, da sinistra a destra, sono raffigurati i copricapi dei nemici sconfitti dai russi nelle diverse epoche della sua storia: l'elmo dei cavalieri teutonici sconfitti dal principe Alexander Nevsky sul lago Peipus, il copricapo degli invasori polacchi espulsi dalle milizie popolari di Minin e Pozharsky nel 1600, il cappello di Napoleone ricacciato nella sua conquista della Russia e l'elmetto d'acciaio della Wehrmacht, l'armata nazista che ebbe lo stesso destino. La quinta immagine è un quadrato vuoto con la scritta: «Abbiamo gentilmente chiesto loro di non espandersi a Est...». Più chiaro di così.

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