«Hanno coscientemente e intenzionalmente cospirato per truffare gli Stati Uniti con il proposito di interferire con i processi politici ed elettorali americani». È questa la ragione, esposta in 37 pagine di provvedimento, per cui il procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Robert Mueller, ha annunciato che un grand giurì federale ha incriminato 13 cittadini russi e tre entità russe nell'ambito delle indagini sulle interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali americane del 2016. Gli incriminati volevano non solo denigrare Hillary Clinton, ma anche attaccare i rivali repubblicani di Donald Trump (Ted Cruz e Marco Rubio) e soprattutto lavarono per sostenere il senatore «liberal», Bernie Sanders, rivale diretto di Clinton alla nomination democratica. Secondo le accuse, i russi si sono spacciati per cittadini americani, hanno creato false identità americane o rubato le identità di americani per interferire nelle elezioni del 2016. Le persone incriminate hanno organizzato eventi politici negli Stati Uniti e, fingendo di essere organizzazioni di cittadini dal basso «hanno compensato veri cittadini americani per promuovere o discreditare candidati».
È stata una settimana intensa per la squadra del procuratore speciale Mueller, che ha interrogatoper due giorni l'ex consigliere della Casa Bianca Steve Bannon per diverse ore. Lui avrebbe risposto a tutte le domande.
Intanto altre fonti vicine all'inchiesta riferiscono che l'ex consigliere della campagna di Trump, Rick Gates, sta definendo con il procuratore Mueller il suo patteggiamento e ha detto di essere pronto a collaborare all'inchiesta. Un altro tassello alla possibile incriminazione di Trump.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.