Russiagate, rimpatriato l'ambasciatore Kislyak

È l'uomo chiave della serie di incontri avuti tra esponenti del Cremlino e lo staff di Trump

Russiagate, rimpatriato l'ambasciatore Kislyak

New York - Si allarga a macchia d'olio il Russiagate con i più stretti collaboratori di Donald Trump, tra i quali il genero Jared Kushner e il ministro della Giustizia Jeff Session, che rischiano di essere coinvolti penalmente per alcuni incontri segreti avuti lo scorso anno, prima dell'elezione del Tycoon alla Casa Bianca, con alti funzionari del Cremlino.

Il Russiagate sta creando gravi danni politici e di immagine al presidente Trump, la cui amministrazione è quasi paralizzata e non riesce ad approvare riforme chiavi come il taglio delle tasse e l'abolizione dell'Obamacare, a causa dalle continue rivelazioni dei giornali americani sui ripetuti contatti «segreti» dei suoi più stretti collaboratori con l'ambasciatore russo a Washington, Sergej Kislyak. L'ambasciatore è stato richiamato a Mosca ieri, con un comunicato su Twitter, a poche ore dalle scottanti rivelazioni del Washington Post, che ha pubblicato le intercettazioni dei servizi segreti Usa di alcune telefonate nelle quali si vantava con alti funzionari del Cremlino di aver discusso in più di un'occasione con l'attuale ministro della Giustizia Session sul futuro approccio e sulle sanzioni da rivedere contro la Russia. Rapporti e contatti segreti che Session ha sempre smentito in pubblico e anche sotto giuramento in Senato, durante la sua audizione per la conferma a ministro della giustizia.

Queste «amnesie» di Session stanno complicando gravemente la sua posizione all'interno dell'amministrazione Trump, con il presidente che più volte ha attaccato pesantemente in alcune interviste il suo ministro della giustizia, reo di essersi tirato fuori dal Russiagate. Questa decisione di Session ha dato il via alla libera alla nomina del procuratore speciale Muller che sta indagando a 360 gradi sul Russiagate e ora sta anche scavando sugli affari finanziari della famiglia e del gruppo Trump.

Kislyak è stato anche la causa lo scorso gennaio del licenziamento del generale Michael Flynn, allora consigliere di Trump alla sicurezza nazionale, registrato dall'Fbi mentre prometteva in ben undici incontri segreti all'ambasciatore di Mosca che le sanzioni contro la Russia sarebbero state alleviate o cancellate. Poi c'è l'incontro segreto del 6 giugno 2016 al Trump Tower tra il figlio del presidente Usa, Donald jr, il potente genero Kushner e Paul Manafort (chairman della campagna presidenziale di Trump) con l'avvocatessa Natalia Veselnitskaya, la quale tra i propri clienti vanta anche i servizi segreti russi attraverso l'Unità Militare 55002, fondata dall'ex Kgb ora chiamata Fsb. Anzi l'avvocatessa era stata assunta nel 2005 proprio dall'Unità Militare 55002 per cui ha lavorato fino al 2013.

Il genero Jared, Manafort e Donald jr hanno raggiunto un accordo e saranno sentiti a porte chiuse, ma sotto giuramento, il prossimo mercoledì dalla Commissione di Intelligence di Camera e Senato.

Tutti e tre rischiano conseguenze penali e di innescare un possibile impeachment per Trump. Intanto il presidente-tycoon ha cambiato ancora idea e ha detto di essere pronto a firmare un provvedimento bipartisan per un irrigidimento delle sanzioni contro la Russia.

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