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Ryanair taglia dieci rotte in Sardegna

Anche Easyjet protesta: "Decreto sui voli illegale, li renderà più cari"

Ryanair taglia dieci rotte in Sardegna

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Ryanair taglia dieci rotte in Sardegna

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Arriva la prima ritorsione delle compagne aeree. Dopo il varo da parte del governo Meloni di un decreto con un tetto alle tariffe per i collegamenti con le isole, infatti, Ryanair è passata dalle parole ai fatti e ieri ha tagliato l'operativo invernale per la Sardegna: 10 le rotte colpite dalla mannaia del vettore, l'8% del totale. Nel dettaglio, cancellate tre rotte nazionali per Trieste (da Cagliari), Bari e Treviso (entrambe da Alghero) e riduce le frequenze su altre 7 rotte, compresi 6 collegamenti nazionali essenziali per Roma, Milano (Bergamo e Malpensa), Catania, Napoli e Venezia, oltre a Bruxelles Charleroi.

Mentre l'ad di Ryanair, Michael O'Leary, a Bruxelles veniva colpito da due attivisti per il clima con due torte alla crema in faccia, il direttore commerciale della compagnia irlandese Jason McGuinnes annunciava in Italia il taglio delle rotte sarde: «Una cosa che non avremmo certamente voluto: - ha motivato la decisione Mc Guinness - una riduzione di quasi il 10% rispetto al programmato, ciò è totalmente legato al decreto del governo italiano che consideriamo totalmente illegale e che avrà il solo effetto di ridurre la connettività».

Il deputato di Fratelli d'Italia, Salvatore Deidda, ha parlato di un «dispetto» di Ryanair «che invece del dialogo» ha scelto «di tagliare delle rotte». L'Adiconsum Sardegna ha criticato la compgnia argomentando come il taglio sia un grave danno per i sardi e che «il mercato del trasporto aereo, come abbiamo visto questa estate, è caratterizzato da una scarsa concorrenza specie per quanto riguarda i voli da e per le isole, e da una evidente speculazione sui prezzi».

Ora si teme che altre compagnie a basso costo possano mettersi sulle orme di Ryanair e fare altrettanto. La stessa EasyJet, rivale di Ryanair, dopo aver incontrato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha invitato il governo a ritirare il decreto, come aveva già chiesto Ryanair nelle settimane scorse, perché «renderà i voli più cari» e «contrasta» anche con «il principio di libertà tariffaria» stabilito dalla normativa Ue. Mercoledì anche il presidente di Wizz Air, Robert Carey, aveva definito il decreto «illegale» e «soprattutto sbagliato».

Il ministro Urso rivedrà, il 14 settembre, tutte le compagnie aeree in un tavolo al Mimit.

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