Guerra in Ucraina

"Sì alle armi contro la Russia". "Si parli di pace". Scontro La Russa-Salvini

Scontro sull'invio delle armi all'Ucraina tra Ignazio La Russa e Matteo Salvini, dopo l'intervento del premier Draghi in Senato

"Sì alle armi contro la Russia". "Si parli di pace". Scontro La Russa-Salvini

Al Senato è scontro tra Fratelli d’Italia e Lega sull’informativa del premier Mario Draghi sulla guerra in Ucraina. Da un lato Ignazio La Russa ha ribadito la necessità di aiutare Kiev a difendere la sua libertà, dall'altro Matteo Salvini ha insistito sulla richiesta di parlare di pace.

La Russa, dai banchi di Palazzo Madama, ha chiesto: “Che vuol dire armi difensive?". E, poi, ha aggiunto: "Ho sentito dire che bisogna mandare armi non letali. Mandiamo scudi ed elmetti medievali?". Secondo il senatore di Fratelli d'Italia le armi difensive "sono quelle necessarie a ricacciare indietro chi li ha invasi". La Russa è consapevole che gli italiani dovranno "un po' tirare la cinghia, ma ci sono motivi valoriali per i quali è giusto tirare la cinghia, e questi per noi sono più che sufficienti". Il senatore siciliano, quindi, dopo aver lodato il coraggio dei soldati ucraini che combattono per la libertà dell'Ucraina, ha spiegato che, se l'Italia non sostenesse militarmente l'Ucraina, subirebbe pesanti ripercussioni economiche (e non solo) che, agli occhi dell'Occidente, la renderebbe "uno Stato inaffidabile". "L’intervento in difesa, politico e con l’invio delle armi necessarie, è condiviso da Fratelli d’Italia ed è necessario per la nostra nazione”, ha sottolineato La Russa, rimarcando che “la destra italiana è sempre stata per la Nato e per l’Occidente fin dal 1949" .

Matteo Salvini, dal canto suo, ha affermato:“chi continua a parlare solo di armi e guerra" perché "non fa il bene dell’Ucraina, del mondo intero, non fa il bene dell’Italia". Per il leader della Lega non basta aiutare gli ucraini. Bisogna "fare anche l’interesse nazionale italiano" e, perciò, si deve ottenere il cessate il fuoco perché "pace significa lavoro". Poco dopo Salvini ha detto: “Quando qualcuno in quest’Aula rinnova l’invito a inviare altre armi e al massimo gli operai italiani tireranno la cinghia, io non ci sto" Il leader del Carroccio si è poi rivolto a Draaghi invitandolo a chiedere a Vladimir Putin "lo sblocco delle navi, lo sblocco dei porti". E ancora:“Chieda a Mosca di ritirare la sua candidatura a Expo 2030 e di sostenere quella di Odessa, sarebbe un bellissimo gesto distensivo e avrebbe una risposta positiva”. Il leghista vorrebbe che Draghi si facesse promotore di “un cessate il fuoco di 48 ore" insieme a Francia, Germania e Santa Sede così da poter avviare i negoziati di pace. Salvini chiede "che l’Italia sia promotrice di pace. E di dialogo".

E precisa: "Ma non lo dico perché m’ha chiamato Putin stanotte, i sorrisini di qualcuno a sinistra…".

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