Coronavirus

"Sì al modello Austria: zone gialle per i No Vax e tamponi ogni giorno"

Il consulente di Figliuolo: tra una settimana si dovrà decidere. Non penalizziamo i vaccinati

"Sì al modello Austria: zone gialle per i No Vax e tamponi ogni giorno"

Mascherine e distanziamento anche nelle manifestazioni, tamponi rapidi quotidiani per i lavoratori, vaccini ai bambini appena si potrà, lockdown solo per i non vaccinati. Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consigliere del commissario Figliuolo, ritiene che si dovrà agire con una probabile stretta sui 7 milioni di non vaccinati che stanno provocando la nuova impennata di contagi. «Tra una settimana si dovranno prendere altri provvedimenti se i numeri salgono. Non si torna indietro, sarebbe oltraggioso per chi si è vaccinato».

Però i contagi stanno lievitando...

«Tra i non vaccinati ci sono milioni di adulti in età attiva, vittime predestinate della quarta ondata. Per loro il vaccino sarebbe una protezione personale fondamentale».

Eppure quella trascorsa è stata una settimana nera per la campagna vaccinale.

«Ormai abbiamo convinto chi aveva perplessità modeste o chi era disposto al dialogo. Dobbiamo insistere per abbattere le diffidenze ma non convinceremo chi ha idee preconcette».

Però i no vax fanno circolare il virus...

«I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non posso danneggiare l'economia e penalizzare gli italiani immunizzati».

C'è già il green pass...

«Il tampone ogni 48 ore non è abbastanza protettivo, si dovrà imporlo quotidianamente a chi va al lavoro o a chi partecipa ad un evento».

Cosa si aspetta tra una settimana?

«Un'escalation dei contagi e quindi bisognerà prendere una decisione. Vanno identificati i focolai e se nascono nei luoghi di lavoro si devono restringere le maglie attorno ai non vaccinati».

Anche le manifestazioni sono sul banco degli imputati?

«A Trieste è scoppiato un focolaio tra i No vax che ha intasato gli ospedali. Ed è inaccettabile che la collettività subisca i soprusi e l'arroganza di una minoranza diventata pericolosa per la salute pubblica e per la ripresa economica».

Però gli assembramenti di piazza proseguono indisturbati...

«Bisogna cambiare. Le manifestazioni vanno gestite in sicurezza così come le altre attività. Ogni ritrovo deve dotarsi di un servizio d'ordine che imponga mascherine e distanziamento».

Se i contagi crescono, in molte regioni potrebbe scattare il giallo. È giusto che anche i vaccinati debbano subire le restrizioni o si può seguire il modello Austria che ipotizza il lockdown solo per i non vaccinati?

«L'esperienza dell'Austria va valutata e anche imitata se la situazione dovesse peggiorare».

E l'obbligo è ormai stato scartato?

«Io inizierei con l'estenderlo alle persone a contatto con il pubblico».

Quasi la metà delle nuove infezioni è stato diagnosticato tra i 6 e gli 11 anni...

«I bambini tollerano meglio degli adulti i vaccini. Quindi appena Ema darà il via libera e la Società di pediatria sarà favorevole, bisognerà immunizzare anche loro».

Quanto durerà il green pass?

«Ritengo almeno fino a marzo, se non fino all'estate».

Natale con tavolate in famiglia e cenone di Capodanno?

«Con il green pass e le mascherine possiamo fare quasi tutto.

Anche il cenone di fine anno».

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