
L'Aula di Palazzo Madama ha approvato all'unanimità il disegno di legge che introduce il reato di femminicidio. I senatori, con 161 voti favorevoli, hanno dato il via libera in prima lettura al provvedimento che ora passa alla Camera. Il ddl prevede che il nuovo reato di femminicidio sia punito con l'ergastolo quando l'omicidio avviene per motivi di discriminazione, controllo, possesso, dominio, rifiuto o odio verso la donna. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con una nota, augurandosi in una rapida approvazione della legge anche alla Camera, ha ringraziato tutte le forze politiche "di maggioranza e di opposizione, per aver sostenuto compattamente questa proposta e per aver contribuito a migliorarla". E ha aggiunto: "L'Italia è tra le prime nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile". Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, su Facebook si è rallegrato per la votazione unanime e ha parlato di "un risultato di grande valore che dimostra come su temi fondamentali le istituzioni sappiano esprimersi con unità e responsabilità, andando oltre l'appartenenza politica". Per La Russa si tratta di "un segnale molto forte contro una piaga che colpisce profondamente la nostra società". Secondo Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, "tipizzare il reato di femminicidio non significa certo usare sociologicamente il diritto penale o creare una classifica di gravità degli omicidi in base al genere della persona uccisa", ma riconoscere che esiste un fenomeno che va prevenuto e contrastato. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli è convinto che l'ergastolo rappresenti "un importante strumento deterrente per i violenti perché il messaggio che deve passare è quello del fine pena mai, sempre e comunque, per chi uccide una donna". Grande soddisfazione è stata espressa anche dal presidente dei senatori dem Francesco Boccia per l'approvazione di tre ordini del giorno relativi alla prevenzione, alla formazione e all'educazione all'affettività. Anche il M5S si è visto approvare due ordini del giorno. "Con uno impegniamo il governo ad utilizzare ogni strumento utile per ad aumentare i fondi per il sostegno dei centri antiviolenza, anche alla luce del fatto che potranno accogliere anche le vittime minorenni.
Con l'altro abbiamo chiesto e ottenuto dal governo un impegno per favorire una più efficiente erogazione dei finanziamenti da parte delle Regioni verso i centri di riabilitazione per uomini maltrattanti", ha detto Alessandra Maiorino, vice presidente dei Cinquestelle in Senato.