Roma Arrivano le prime denunce di speculazioni sui sacchetti ultraleggeri in bioplastica. Ma i primi casi non sono nei reparti di ortofrutta dei supermercati, dove l'attenzione, dopo la denuncia del Giornale e la mobilitazione dei social network è elevatissima, ma nelle farmacie.
L'obbligo di far pagare i sacchetti è infatti scattato anche nelle rivendite di medicinali, dove spesso il sacchetto bio era già stato adottato spontaneamente, ma veniva pagato dall'esercente, senza nemmeno la possibilità di ricaricarlo sui farmaci, che hanno un prezzo imposto. Dopo l'entrata in vigore della norma targata Pd, segnala Federconsumatori, ci sono farmacie che stanno caricando sui consumatori costi che vanno dai 10 ai 60 centesimi, cioè trenta volte il costo medio praticato dai supermercati. Segnalazioni analoghe sono arrivate anche al sito del Salvagente, anche se c'è da dire che Federfarma aveva invece invitato la categoria a praticare prezzi simbolici. Paradossalmente, il pagamento imposto ai consumatori che non raggiunge alcuno scopo ecologico al supermercato, dove non c'è alternativa al sacchetto, in farmacia potrebbe avere un effetto di riduzione dell'uso di buste monouso. Ma le critiche restano perché il governo aveva assicurato che eventuali speculazioni sarebbero state prevenute, pur non avendo previsto né controlli né meccanismi di legge per evitarle.
Intanto la mobilitazione contro i sacchetti al supermarket continua e tra i critici si aggiungono anche alcune associazioni di categoria, come Fida-Confcommercio, che, pur dicendosi d'accordo sull'introduzione dei bioshopper, osserva che se «la finalità era quella di preservare l'ambiente non si capisce la necessità di obbligare gli esercenti a far pagare i nuovi sacchetti perché a differenza della norma sugli shopper, vale a dire le borse per il trasporto e le borse riutilizzabili, per i sacchetti utilizzati nei reparti self service una vera alternativa di fatto non c'è».
Aumenta anche la confusione dopo che il ministero della Salute ha dato un parere, un po' vago, sulla possibilità di portare da casa sacchetti biodegradabili per pesare la frutta, purché siano nuovi. Anche in questo caso il vantaggio per l'ambiente sarebbe nullo.
La stessa Fida chiede ora al governo di soprassedere all'applicazione delle multe, in modo da avere tempo di organizzare diversamente i punti vendita. Diverse catene di supermercati annunciano infatti di avere allo studio sistemi alternativi al sacchetto monouso.ReRo
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