
Il sindaco Beppe Sala accerchiato dalla politica e dalla magistratura. Un altro assessore colpito dalle inchieste sull'urbanistica che da due anni bloccano lo sviluppo della città, dopo Guido Bardelli - mai indagato ma costretto a lasciare per chat private finite nelle carte dei pm e rese pubbliche -, ieri sono scattate perquisizioni negli uffici del Comune e la richiesta di arresto per Giancarlo Tancredi, ex dirigente dell'Urbanistica promosso in giunta da Sala nel 2021 per gestire i grandi progetti della Rigenerazione urbana. Un terremoto alla vigilia della chiusura dell'accordo con Milan e Inter sulla vendita dello stadio di San Siro, un dossier da 1,2 miliardi di euro. E nelle carte i pm parlano di un sistema di accordi sottobanco con i privati che a dire di Tancredi sarebbe stato avallato dallo stesso sindaco e dal direttore generale Christian Malangone, fedelissimo di Sala fin dai tempi di Expo. In serata, dopo un confronto con Tancredi, Sala difende l'operato della giunta e le dimissioni dell'assessore che sembravano il finale di giornata più scontato per ora sono congelate. "Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore - dichiara Sala con una nota -. Posso solo dire che l'amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata. Da diversi mesi ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti. Gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso. Nel contempo Tancredi si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa". Il silenzio della segretaria nazionale del Pd Elly Schlein e dei suoi colonnelli fino a sera è pesante. Il "campo largo" che punta a un candidato unitario alle prossime Comunali scricchiola se invece il leader del M5S Giuseppe Conte già all'ora di pranzo detta la linea giustizialista: "Quando si tratta di legalità e etica pubblica non voltiamo la testa dall'altra parte e non guardiamo in faccia a nessuno. No a due pesi e due misure. Abbiamo detto che sull'edilizia c'era una situazione torbida che ora sta venendo fuori, quindi nessuno si deve sorprendere. La magistratura faccia il suo corso ma attendiamo che chi ha la responsabilità politica tragga le conseguenze". Il deputato M5S Agostino Santillo è esplicito: "Sala tolga il disturbo". Europa Verde chiede invece "un passo indietro dell'assessore" e "un cambio radicale dell'azione amministrativa". Per il leader di Iv Matteo Renzi "la prima regola in questi casi è aspettare, non strumentalizzare, i giudici a Milano sono seri e il sindaco Sala è una persona seria".
Nel centrodestra, il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani non chiede le dimissioni, ribadisce che "bisogna essere garantisti sempre, non solo quando le cose riguardano casa tua. Le valutazioni politiche sono un'altra cosa, e a Milano bisogna cambiare". Anche il deputato e coordinatore lombardo Alessandro Sorte premette che Fi "non userà mai le inchieste giudiziarie come clava contro gli avversari politici, ben consapevoli che a parti inverse gli esponenti del campo largo sarebbero già scesi già in piazza con le forche, ma siamo orgogliosamente diversi". Esprime però "fortissima preoccupazione" per "la paralisi urbanistica che da mesi colpisce Milano, serve una svolta" e quindi invita gli alleati a "trovare velocemente un candidato sindaco". Dal vicepremier Matteo Salvini "concerto e preoccupazione" per le notizie che riguardano l'urbanistica, "al di là degli aspetti giudiziari" su cui auspica "chiarezza in tempi rapidissimi" è "fortemente impensierito" per la "gestione della giunta che sta frenando lo sviluppo della città da troppo tempo". Netta la vice Silvia Sardone: "La giunta è arrivata al capolinea".
Il presidente FdI del Senato Ignazio La Russa non è "mai lieto quando qualcuno viene arrestato, ma è giusto che la strada della giustizia sia libera". Tranchant il senatore Fdi Sandro Sisler e il capogruppo milanese Riccardo Truppo: "Sala rassegni le dimissioni".