Sala: "Non scappo dopo le Olimpiadi"

Il sindaco alla Festa dell'Unità: "Non mi dimetto. Il mio difetto? Troppo comandino"

Sala: "Non scappo dopo le Olimpiadi"
00:00 00:00

A dimettersi in un anticipo di un anno, dopo le Olimpiadi 2026, non ci pensa proprio e non sa "nemmeno a chi sarebbe utile, semmai dopo i Giochi si dovrà iniziare a pensare al mio successore". E il 2027 "sarà un anno delicatissimo, ci saranno Comunali, Politiche e, lancio un sasso, secondo me anche le Regionali in Lombardia, perchè FdI non ha governatori al Nord, lascerà il Veneto alla Lega e quindi chiederà la Lombardia". É l'arte di spostare l'attenzione. Il salario minimo per cui si batte il Pd? "Inutile, sciocco". Beppe Sala a tutto campo, ieri si è aperta a Milano la Festa dell'Unità al Corvetto, periferia sud-est, e il sindaco reduce da un'estate non calda ma bollente sul fronte delle inchieste sull'urbanistica milanese e l'affaire della vendita di San Siro che spacca la sinistra e approderà in aula entro fine mese, si definisce "zen". Posa con la barchetta che riproduce la "Global sumud Flotilla" in mare verso Gaza e sostiene che "non sarà un'iniziativa risolutiva ma la appoggio totalmente. Nessuno nega che Israele abbia diritto di vivere in pace ma a Gaza c'è bassa macelleria, l'Ue e il nostro Paese stanno un po' mancando, lì stanno ammazzando tutti ed è ignobile che noi vendiamo ancora armi a Israele". Tornando alla guerra giudiziaria in casa, con sei arresti (poi revocati dal Riesame) e l'ipotesi di indagine anche nei suoi confronti ("non ho voluto verificare dice), in casa dem sottolinea che il leader M5S Giuseppe Conte "di fronte a un presunto avviso ha chiesto subito le mie dimissioni. E io qui chiamo il Pd al suo orgoglio. Se noi dobbiamo considerarci una famiglia", il campo largo, "una famiglia cerca di stare insieme nei momenti difficili, non ci si dà botte a vicenda. Su queste cose il Pd ha una responsabilità importante. La segretaria Pd Elly Schlein ha dimostrato di avere un'energia e una capacità di resistere che non mi sarei aspettato". Le inchieste hanno appannato il modello Milano ("ma faremo i conti alla fine"). "Credo - ribadisce . penso che nessuno abbia agito per interesse personale e i grattacieli non mi fanno paura. Ma sono preoccupato per l'immagine di Milano e mi rimprvero di non aver sufficientemente dialogato in questi anni con le varie anime della politica e della comunità. Sa di essere "troppo comandino. Dalle chat è emerso che fossi condizionato dall'immobiliarista Manfredi Catella? Semmai il tema è il contrario, faccio troppo di testa mia, ho sbagliato a non chiedere più aiuto". Anche la sua indipendenza dai partiti "a volte può aver creato problemi". Il terzo mandato non è possibile ma "il sogno della vita sarebbe la sfida contro il leader della Lega Matteo Salvini. E vorrei essere ricordato come buon sindaco". Sulla scelta del candidato "darò una mano se mi verrà chiesto ma sarà invadere". Oggi esclude, anche in caso di voto anticipato in Lombardia, di correre come governatore, "sono stando per immaginare ruoli operativi". Ma mai dire mai.

Torna a contestare la mancata visita della premier Giorgia Meloni ("non va in giro per il Paese, non si mette di fronte ai sindaci, lavora molto sul piano internazionale perchè ha capito che c'è visibilità"). E sull'affaire San Siro ha ritirato la "minaccia" di dimissioni perchè "stava diventando un referendum su di me. Chiederò di votare e poi quello che sarà andrà bene. Per me è stato anche portare una croce".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica