Sala rimuove il comandante dei vigili urbani: «Incompatibile»

Cristina Bassi

Milano Si chiude con una assegnazione ad altro incarico, fuori dalla polizia locale, il caso di Antonio Barbato. La decisione sull'ormai ex comandante dei vigili milanesi è stata presa dal sindaco Giuseppe Sala.

Barbato, che non è indagato, era stato intercettato dalla Dda mentre discuteva di un accordo (mai messo in pratica) con Alessandro Fazio, imprenditore accusato di aver fatto affari con la mafia catanese. In cambio di un occhio di riguardo per un appalto comunale sulla security Fazio offriva di far pedinare un collega-nemico del capo dei «ghisa». Per Sala, Barbato «ha fatto una sciocchezza». Il diretto interessato risponde: «Mi hanno diffamato. Quello che è successo è inverosimile».

Barbato ricopriva l'incarico da circa un anno e mezzo. In passato è stato sindacalista di base e candidato per Rifondazione comunista. Sala aveva affidato la questione al Comitato per la legalità di Palazzo Marino, presieduto dall'ex pm di Mani pulite Gherardo Colombo. Che ieri ha dato il proprio giudizio: la vicenda «depone in senso avverso alla correttezza che un comandante deve avere», ma per la scelta sul futuro di Barbato «ci si rimette alla decisione che l'autorità comunale riterrà adatta». Poche ore dopo, il verdetto del sindaco: «A seguito delle necessarie verifiche mie e del Comitato per la legalità sui fatti emersi in questi giorni, mi sono confrontato con il comandante. Ha chiesto di essere destinato ad altro incarico all'interno dell'Amministrazione comunale». Così sarà anche in virtù dei 35 anni di servizio prestato a Milano. Il comando passa a interim al vice Paolo Ghirardi. Sala ha aggiunto: «Non ho l'istinto del giustiziere, non mi sembra giusto farlo. Mi dispiace per Barbato, ma obiettivamente ha fatto una sciocchezza. Era impossibile che rimanesse al proprio posto». Sul futuro capo della polizia locale: «Serve una persona di livello», si farà un bando pubblico o si propenderà per «un distacco dai corpi di polizia».

Per il prefetto di Milano Luciana Lamorgese, quella del primo cittadino «è stata una scelta ben valutata». Il M5s attacca: «La legalità non sta di casa al Comune di Milano». E il capogruppo leghista in Consiglio Alessandro Morelli: «Salvare il soldato Barbato non è solo sbagliato ma anche grave».

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