Un normale controllo dei documenti, un immigrato che dà in escandescenze e due operatori delle forze dell'ordine accoltellati e finiti in ospedale. È successo ieri sera poco dopo le 20 in Stazione Centrale a Milano.
Un militare dell'esercito e un agente della Polfer sono stati feriti da coltellate sferrate da un nordafricano in stazione durante un controllo di routine. L'aggressore è stato fermato, era già stato arrestato in passato per droga e aveva con sé due coltelli. Le condizioni dell'agente e del militare non sono preoccupanti, sono stati entrambi accompagnati all'ospedale: il poliziotto in codice verde al Fatebenefratelli con una ferita al braccio, il militare è stato colpito al collo ed è in condizioni più gravi, in codice giallo. Assieme a un altro militare (che è rimasto illeso) formavano una pattuglia mista che stava effettuando un controllo. Il ferimento è avvenuto poco dopo le 20 al piano ammezzato della stazione, di fronte al bar Segafredo. Gli agenti gli avevano chiesto i documenti e lui ha subito estratto il coltello.
Solo qualche settimana fa, sempre in Stazione Centrale, un altro straniero aveva cercato di prendere il fucile a un militare che gli aveva chiesto un documento. L'immigrato che si è ribellato ieri alla pattuglia è originario del Marocco. Ha aggredito sia i due militari sia l'agente, ne è nata una colluttazione. Sul posto sono intervenuti la polizia di Stato, la polizia Scientifica, quattro ambulanze e due automediche del 118. Due ingressi della stazione sono stati chiusi al pubblico.
Proprio ieri a Milano il ministro dell'Interno Marco Minniti ha presenziato alla firma in Prefettura del protocollo collo d'intesa per la gestione dei migranti tra Viminale, Prefettura e Comuni della Città metropolitana. All'appello mancano però i sindaci della Lega («questo protocollo è pura follia») e quelli di Forza Italia, contrari per «non gravare ulteriormente sulle spalle dei cittadini». «Nessun sindaco di Fi si volta dall'altra parte - spiegano - siamo per un'integrazione di chi viene da lontano, ma questo modello di ospitalità imposto dall'alto e non creato dal basso secondo le esigenze di chi amministra crea profondi squilibri, tensioni nei territori e illude i disperati». Critica anche Mariastella Gelmini (Fi): «Come al solito il governo scarica sulle amministrazioni locali problemi gravi che non è in grado di affrontare».
Intanto il sindaco Giuseppe Sala ha confermato che domani parteciperà con la fascia tricolore alla marcia pro migranti #20maggiosenzamuri. Una manifestazione-corteo organizzata dal Comune che. «Milano non si gira dall'altra parte» ha dichiarato Sala ieri durante l'incontro con la stampa a Palazzo Diotti, «non fa finta di niente e si assume le proprie responsabilità».
Alla marcia, promossa dal centrosinistra, partecipano anche altri sindaci della Provincia e molte associazioni. Il corteo partirà da piazza Guglielmo Oberdan (la concentrazione è prevista per le 14, ma la partenza ufficiale delle 14.
30 slitterà senz'altro più avanti) per proseguire per i Bastioni di Porta Venezia, piazza della Repubblica, viale Montesanto, piazzale principessa Clotilde, piazza XXV aprile, viale Crispi e raggiungere quindi viale Gadio e l'ingresso del parco Sempione. «Ci saranno moltissimi milanesi», assicura il sindaco.
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