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Il timore di Salvini: "Non mi fido di alcuni ministri"

Matteo Salvini a Roma per la chiusura della campagna elettorale ha fatto un quadro ampio della situazione, dicendosi preoccupato per la sicurezza del Paese

Il timore di Salvini: "Non mi fido di alcuni ministri"

Il clima di tensione crescente nel Paese, come si è dimostrato dagli scontri di Roma, è motivo di preoccupazione per Matteo Salvini, che senza troppi giri di parole, durante la chiusura della campagna elettorale di Enrico Michetti ha dichiarato: "Di alcuni ministri non ho stima e fiducia, ne parlerò con il manager, con l'amministratore delegato, con il Presidente. O pacifichiamo veramente questo Paese mettendo al centro il lavoro, e non l'ideologia, o non facciamo un buon servizio per il Paese. Chiederò a Draghi di guidare un percorso di pacificazione nazionale". La sfiducia di Matteo Salvini verso alcuni componenti del governo è tale che il leder della Lega ha fatto immediatamente seguire i fatti alle parole e al termine degli appuntamenti del mattino si è recato a Palazzo Chigi da Mario Draghi.

Il leader della Lega da giorni teme per la sicurezza nazionale. Gli scontri di Roma sono stati un campanello d'allarme molto forte, non solo per la percezione di una crescente rabbia popolare ma soprattutto per la scarsa organizzazione delle forze dell'ordine in piazza. Nonostante l'annuncio di un assalto alla Cgil dato dal palco di piazza del Popolo, nessuno ha dato l'ordine di proteggere la sede del sindacato poco distante. "Chi governa l'ordine pubblico in questo Paese non è riuscito a fermare 5 imbecilli che non hanno idea politica, sono criminali. Puoi avere anche un genio a fare il presidente del Consiglio ma se la macchina è fuori controllo...", ha detto Salvini.

"Prevenire è meglio che curare, avanti così questo Paese non va lontano. Il combinato disposto tra il Green pass obbligatorio e l'ordine pubblico in vista del G20 mi preoccupa. Noi ospitiamo i grandi del mondo e con quale biglietto da visita ci presentiamo? Non possiamo fallire, e se non siamo riusciti a fermare l'assalto alla Cgil...", ha commentato con amarezza il leader della Lega nella conferenza di Roma. E la questione del Green pass è centrale in questo contesto, perché sono migliaia i componenti delle forze dell'ordine che da venerdì rischiano di rimanere a casa.

"È impensabile lasciare a casa anche un solo poliziotto, soprattutto dopo l'impegno e i sacrifici degli ultimi mesi. Le forze dell'ordine hanno lavorato con coraggio e professionalità anche nei momenti più duri della lotta al Covid, senza vaccini e con i contagi in salita", ha sottolineato il leader della Lega.

Ma la sospensione degli agenti rischia di creare anche un buco nel sistema di sicurezza che, appunto, con le contestazioni di piazza e l'imminente G20 rischia di diventare molto pericoloso.

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