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"Giorgetti mi aveva avvisato...". Poi Salvini chiude al rimpasto

Il leader della Lega smentisce le voci di un'uscita dal governo: "Siamo qui per lavorare e costruire". Ma critica le nuove misure sulla dad: "I bambini non vaccinati li chiudiamo in cantina?"

"Giorgetti mi aveva avvisato...". Poi Salvini chiude al rimpasto

Fiducia al governo ma senza far mancare una espressione di dissenso per le nuove norme sulla didattica a distanza. Matteo Salvini smentisce le voci di una possibile uscita della Lega dal governo e blinda la partecipazione del suo partito all'attuale maggioranza: "Siamo stabili al governo? Ci mancherebbe altro. Noi vogliamo costruire, lasciamo ai giornalisti il compito di distruggere". E in tal senso ha chiuso la porta al rimpasto con i leader politici nei ministeri, opzione che qualche settimana fa aveva chiesto di valutare dopo l'elezione del presidente della Repubblica: "Noi non abbiamo nessun interesse a chiedere rimodulazioni della squadra di governo. Siamo al governo per lavorare".

Le critiche sulla dad

Il numero uno del Carroccio ha criticato le nuove misure sulla scuola, che dalla primaria in poi prevedono una "divaricazione" con la distinzione tra vaccinati e non vaccinati: gli immunizzati potranno continuare a svolgere lezioni in presenza anche alla luce di diversi casi in classe, mentre chi non si è sottoposto alla somministrazione del siero dovrà restare a casa in didattica a distanza. Un punto su cui Salvini non ha nascosto la propria insoddisfazione: "Il 70% dei bambini non vaccinati li chiudiamo in cantina? I genitori hanno fatto una scelta e devono andare a lavorare".

Il leader della Lega - al termine di un incontro con il ministro Giorgetti - ha ribadito la totale contrarietà al sistema che distingue "tra mamme buone e mamme cattive, tra papà buoni e papà cattivi". A suo giudizio le etichette non sono la giusta soluzione, motivo per cui il partito di via Bellerio si è opposto al provvedimento che distingue alunni vaccinati e non vaccinati. "Il nostro scopo è non complicare la vita a mamme e papà sulla scuola. Noi sosteniamo il ritorno alla normalità, alcune distinzioni non sono condivise da noi e dalla scienza", ha aggiunto.

Il "caso Giorgetti"

Nella giornata di ieri è scoppiato un vero e proprio caso: Giancarlo Giorgetti non ha partecipato al Consiglio dei ministri a seguito dell'intenzione della Lega di non votare il decreto legge, anche perché l'Adnkronos parla di un impegno ministeriale "delicatissimo". Per Matteo Salvini c'è una posizione condivisa da tutti i ministri, governatori e sindaci, che "chiedono le riaperture". Comunque - ha specificato il segretario leghista - "Giorgetti mi aveva avvisato che non andava al Cdm".

Il provvedimento è stato sì approvato dal Consiglio dei ministri, ma non ha potuto contare sul

sostegno della Lega: i ministri Erika Stefani e Massimo Garavaglia non hanno dato il via libera al decreto e hanno espresso la contrarietà alle misure che introducono una distinzione tra vaccinati e non vaccinati nelle scuole.

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