Continua il duello a distanza tra il premier e il leader della Lega. Matteo Salvini ieri è tornato sul suo «caso giudiziario» e sul carattere collegiale delle decisioni prese quando era ministro dell'Interno.
Non c'è soltanto il caso della Open Arms, Salvini accusa la Presidenza del Consiglio di nascondere le prove di un coinvolgimento pieno degli altri membri dell'esecutivo quando - nella scorsa estate - si tentava con metodi bruschi ma efficaci di impedire gli sbarchi di clandestini nel nostro Paese.
«Da più di due mesi il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti - ricorda il leader della Lega -: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa. Magari perché nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo. Ma forse il premier è solo impegnato ad approfondire il caso Retelit, dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un'indagine per abuso d'ufficio a suo carico. Guarda caso è il reato che il governo sta cercando di svuotare, mentre non si parla più di riforma del Csm».
Palazzo Chigi, però, offre una versione differente, sgombrando, a suo dire, il campo dalle illazioni del leader leghista. «Come risulta dagli atti dell'Ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri - recita un comunicato diffuso ieri -, nel periodo tra il 25 e il 31 luglio 2019 il Cdm si è riunito una sola volta al fine di adottare provvedimenti indicati nell'ordine del giorno dove non figurava la questione della nave Gregoretti».
Nel suo j'accuse Salvini mette molta carne al fuoco, dimostrando che in questo momento si usano due pesi e due misure per il suo caso e per quanto fatto dal premier. Ecco che quindi il duello con il suo ex alleato di governo risulta serrato. E gli accenti vengono messi soprattutto sulla gestione dell'emergenza sbarchi. Salvini rimprovera a questo governo di usare anche qui due misure diverse: piena libertà ai clandestini di muoversi e di spargere l'eventuale contagio, e massima ristrettezza per gli italiani colpiti già duramente dal lockdown e da questo allungamento dello stato di emergenza.
E il centrodestra su questo punto è compatto. «È arrivato il momento che il governo faccia il governo e difenda l'Italia e gli italiani - osserva la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna (Fi) -. Basta contrapposizioni, basta strategia del rinvio, perché mentre il governo è palesemente dilaniato dalle visioni opposte che caratterizzano le anime della maggioranza a Lampedusa nella notte sono continuati gli sbarchi». La deputata azzurra non ha dubbi. «È sbagliato affrontare il complesso fenomeno dell'immigrazione con una logica emergenziale - dice -, ma nelle condizioni eccezionali in cui ci troviamo non abbiamo altra scelta. Bisogna bloccare tutte le rotte migratorie. Ha davvero poco senso ripristinare la distanza di sicurezza sui treni se poi ogni giorno centinaia di stranieri, potenzialmente positivi al Covid, arrivano sulle nostre coste mettendo in pericolo la sicurezza sanitaria nazionale».
E a proposito degli sbarchi, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani ha annunciato che il gruppo azzurro al Parlamento europeo chiederà l'intervento della Ue per impedire l'aumento di contagi Covid_19 legati all'arrivo di clandestini. E inoltre chiede al governo di invitare la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, a Lampedusa.
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