La nuova sfida a distanza tra i due "soci di maggioranza" dell'esecutivo si combatte sulle imminenti elezioni europee. Da un lato Salvini che parla apertamente, tirando un parallelo con le consultazioni di fine maggio, di un vero e proprio referendum. "Il 26 maggio sarà un referendum, non sono elezioni europee. Svegliate chi ancora dorme se sperate in qualcosa di nuovo. Dove governa la Lega mi sembra che la differenza si veda". E poi il vicepremier ha aggiunto: "Ci dovete aiutare ad andare in Europa come primo partito europeo, la Lega primo partito europeo, per andare a riprenderci le chiavi di casa nostra. Il 26 maggio non sono elezioni europee, è un referendum tra la vita e la morte, tra passato e futuro, tra Europa libera e stato islamico basato su precarietà e paura".
Ma Luigi Di Maio non perde tempo nel replicare con una chiosa polemica: "L'ultimo che ha parlato di referendum è stato Renzi e non gli è andata bene". Ma il leader pentastellato aveva già lanciato la sfida prima di partire per il tour in Puglia, con un post su Facebook sulla Festa della mamma, in cui annuncia un decreto legge per dare un miliardo alle famiglie. Salvini non ha però raccolto il guanto, e ha rilanciato a sua volta: "Auguri a tutte le mamme, ma non alle 'genitrici 2'".
La 'palla' così è tornata in mano al leader pentastellato: "Sul Conflitto d'interessi mi aspetto lealtà al contratto. La legge è nel contratto e si deve fare", scandisce da Foggia. "È urgente portare giustizia, sicurezza edisciplina nel Paese.
Sul dl sicurezza bis qualcuno dei Cinque stelle ha detto che non serve. Se hanno proposte in più ben venga, ma non sono accettabili i no da colleghi di governo senza una motivazione", ha replicato il titolare del Viminale.
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