«Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire». Matteo Salvini imbraccia la spada, lancia la sfida ai pm e si dice pronto a rinunciare all'immunità se il procedimento che lo riguarda dovesse essere dichiarato ammissibile. «Non negherò l'autorizzazione a procedere. Voglio spiegare tutte le ragioni della mia scelta sulla questione della nave Diciotti e cioè il mio dovere di difendere i confini nazionali», dice in tre interviste, al Messaggero, al Tempo e a Libero. Il ministro dell'Interno si dice pronto a entrare nel merito delle contestazioni che gli vengono attribuite dai magistrati: «Sono molto amareggiato per le accuse roboanti mosse nei miei confronti. Ma una cosa è certa. Questo non cambierà di una virgola la mia politica sull'immigrazione. Non mi aspettavo l'incriminazione per sequestro di persona. Un reato orribile».
Il ministro dell'Interno prevede che questa offensiva giudiziaria si risolverà in un grande boomerang. E svela di aver ricevuto la solidarietà anche «di molti giudici oltre che di tanti politici. E soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno».
L'affondo si sposta poi verso l'Europa: «Si sono dimostrati totalmente assenti, sordi, menefreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta». Salvini parla anche dell'incontro con Orban che andrà in scena a Milano nella giornata di oggi: «L'obiettivo non è trovare accordi per la redistribuzione, piuttosto è accordarci per il controllo delle frontiere esterne. Per creare in Libia e in Nord Africa porti sicuri dove far attraccare le navi e creare centri di identificazione sulle coste africane per capire chi deve essere aiutato e chi no». Il leader della Lega sottolinea ancora che «Orban è un capo di Stato. Se la Merkel mi chiedesse un incontro non avrei problemi a confrontarmi con lei. Per il resto i Cinque stelle che criticano sono una minoranza e il Pd ormai esiste solo in funzione di Salvini e della Lega. Non hanno più una proposta credibile».
L'offensiva dialettica di Salvini contro l'immigrazione irregolare continua anche sui social. Il primo bersaglio è il presidente dell'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione: «Dice che per portare gli immigrati della Diciotti in Albania occorre il loro consenso, altrimenti sarebbe allontanamento coatto. Ma come, dicono che scappano dalla guerra e fanno gli schizzinosi su dove andare? Siamo al delirio» scrive su Facebook il ministro. Poi su Twitter commenta la notizia che in Australia è arrivato il primo barcone in quattro anni e i migranti sono stati tutti arrestati. «Questo è il modello a cui voglio arrivare! Evviva la civile e seria Australia». Infine posta un articolo del Corriere dell'Umbria sulla questione migranti che titola: «Ora gli immigrati puntano la Spagna. Grazie a Salvini hanno cambiato rotta.
Non era mai avvenuto negli ultimi dieci anni, ed è sicuramente questo il risultato principale ottenuto dalla linea della fermezza di Matteo Salvini». Il segretario della Lega invita tutti a diffonderlo. «Se avete qualche amico buonista, fategli vedere questi dati. Passo dopo passo, stiamo restituendo un po' di normalità».
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