"Non mi fido delle parole, vediamo che impegni concreti ci sono perché finora è sempre stato 'viva l'Europa viva l'Europa, ma poi paga l'Italia'". Matteo Salvini da un lato mostra scetticismo ma dall'altro esprime comunque apprezzamento per i risultati ottenuti dal vertice Ue dall'Italia.
Il vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno, su Radio Capital, ha commentato: "Vediamo che principi, che soldi e che uomini ci sono", fermo restando che il "principio fondamentale era e continua ad essere la protezione delle frontiere esterne, non lasciare sola l'Italia, un investimento vero in Africa e non a parole".
Insomma, per l'intesa raggiunta al Consiglio europeo "mi fido delle cose scritte, vediamo gli impegni concreti, vediamo che succede", dice Salvini. Che poi aggiunge: "C'è un accordo di fondo, non solo su migrazione, ma anche su questioni economiche come le spese possibili e le infrastrutture. La novità è che si è discusso di una proposta italiana, dei nostri bisogni, mentre prima eravamo noi a seguire le proposte degli altri".
Poi una stoccata a Macron: "Gira il mondo sentendosi Napoleone, si metta in fila, è l'ultimo dei miei problemi".
In tarda mattinata poi Salvini ha mostrato più ottimismo: "Finalmente l'Europa è stata costretta ad accettare la discussione su una proposta italiana. Rispetto al nulla dei governi Letta, Renzi e Gentiloni sono state accettate numerose nostre richieste. Su altre ancora c'è da lavorare. Però finalmente l'Italia è uscita dall'isolamento e torna protagonista. Ho sentito il premier Conte per complimentarmi, i ministri di Maio, Toninelli e Moavero ai quali ho espresso tutta la mia soddisfazione perché siamo tornati protagonisti. Con la sinistra l'Italia era ridotta a una comparsa".
E ancora: "Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto.
Chiaro che l’Italia non può essere lasciata da sola, abbiamo messo puntini sulle i e si è arrivati a dei risultati". E sull'ipotesi di aprire nuovi centri di accoglienza in Italia nega: "Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri, almeno uno in ogni regione. Non faremo nuovi centri di accoglienza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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