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"Creano problemi a ogni Cdm". Salvini accusa i 5S: "Draghi sia meno paziente"

Il leader della Lega svela: "Ieri i grillini hanno minacciato di ritirare i loro ministri". E avverte il premier: "Continueranno a fare capricci e sarà un problema"

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

Il compromesso sulla riforma della giustizia è arrivato dopo oltre otto ore di trattative estenuanti. Incontri e telefonate alla fine hanno evitato un pericoloso strappo che avrebbe messo a serio rischio il governo a pochissimi giorni dall'entrata in vigore del semestre bianco. Il premier Mario Draghi e la Guardasigilli Marta Cartabia volevano chiudere ieri. E ci sono riusciti, nonostante le difficoltà del caso. Alla fine tutti i partiti hanno esultato, anche se i momenti di tensione non sono mancati. Ma ad avvertire il presidente del Consiglio e gli altri componenti del governo è stato Matteo Salvini, che ha lanciato un avviso chiarissimo in vista delle prossime settimane: fare molta attenzione alle mosse del Movimento 5 Stelle.

"Creano sempre problemi"

Il leader della Lega, intervistato da La Stampa, ha rivelato che l'atteggiamento dei pentastellati nel corso dei vari incontri dell'esecutivo non è affatto accettabile: "Ad ogni Consiglio dei ministri i 5 Stelle creano problemi e questo sarà un problema per Draghi e per l'Italia". Il numero uno del Carroccio ha comunque fatto sapere che "la nostra pazienza sarà inesauribile", ma allo stesso tempo non ha nascosto che "contiamo sul fatto che Draghi di pazienza ne abbia di meno". Per l'ex ministro dell'Interno "non è possibile" che ogni volta i 5S "minaccino crisi di governo".

Salvini infatti ha svelato un retroscena di quanto avvenuto nelle scorse ore, frenetiche e ad altissima tensione, quando si stava trovando una quadra comune: "Anche ieri dicevano 'ritiriamo i ministri, non votiamo...'". Da qui la necessità di mettere in guardia il presidente del Consiglio sui prossimi provvedimenti: "Le prossime riforme su cui creeranno problemi saranno quelle sugli appalti, sulla burocrazia". La ricetta del leghista resta sempre la stessa: ridurre i tempi della burocrazia, modificare il codice degli appalti e puntare sui commissari straordinari. "Per i grillini meno si produce e si lavora e meglio è. Sono fuori dal mondo. Se fosse per loro la Tav e le Olimpiadi non ci sarebbero", ha tuttavia rimarcato.

"No a un'estate di caos e sbarchi"

Altro tema centrale e divisivo all'interno del governo è quello dell'immigrazione. Salvini ha chiesto a Draghi un incontro a tre con Luciana Lamorgese, ministro dell'Interno. Il leader della Lega lo ha confermato: "Sì, lo faremo riservatamente, lontani dalle telecamere". E ha anticipato la presenza anche del sottosegretario Nicola Molteni. Salvini ritiene paradossale consentire ai clandestini di approdare liberamente nel nostro Paese mentre si obbligano gli italiani a munirsi di green pass per usufruire di alcuni servizi.

Il leghista ha rivendicato con orgoglio il suo operato di quando era al Viminale: "Abbiamo dimostrato che limitare gli sbarchi si può". Senza far mancare forti critiche alla Lamorgese: "Il problema è il suo immobilismo totale, non muove un dito". Anche perché i dati parlano chiaro: "Siamo a 30mila immigrati sbarcati e non è finito luglio. Non sto parlando del ministero dell’Interno che è una macchina perfettamente funzionante, ma del ministro". Ma Salvini chiarisce: non è una richiesta di dimissioni. "Ho chiesto un chiarimento. Il mio riferimento è il presidente del Consiglio.

Né io né lui possiamo permetterci un'estate di caos e sbarchi", ha specificato.

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