«Le liste della Lega sono belle e pronte! Tanti sindaci da Nord a Sud, tante donne in gamba e tanti giovani, tanti esponenti del volontariato. A sinistra candidano 'vip', nostalgici e antisemiti, la Lega preferisce sindaci, imprenditori e lavoratori: forse meno conosciuti, sicuramente più preparati. E per chi purtroppo non ha trovato spazio in lista dopo la vittoria del 25 settembre ci sarà bisogno dell'impegno e dell'esperienza di tutti». Matteo Salvini, capolista nel listino proporzionale Senato in Lombardia, Basilicata, Calabria e Puglia, saluta con soddisfazione la chiusura delle candidature. Lo fa cercando di stemperare i fisiologici malumori legati alla riduzione del numero dei parlamentari e alla conseguente esclusione di alcuni deputati e senatori uscenti. Il segretario della Lega respinge anche la lettura secondo cui sarebbero stati fatti fuori dirigenti vicini a Giancarlo Giorgetti. «Assolutamente falso. Giorgetti ad esempio è candidato nel collegio di Sondrio, è il più 'blindato' di tutta la Lombardia» dice parlando con RTL 102.5. «Ovviamente col taglio dei parlamentari tutti devono fare un sacrificio». Tra le novità più significative per il Parlamento c'è l'ex magistrato ed ex candidata a vice-sindaca di Roma Simonetta Matone. Sarà all'uninominale nel Lazio e correrà per un seggio alla Camera. Ci sarà poi l'ex campione di pallavolo Luigi Mastrangelo che correrà a Taranto. E ancora Mario Barbuto (presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti) nell' uninominale a Palermo, Vincenzo Pepe (presidente di FareAmbiente) in Campania, Giuseppe Valditara, creatore del Think Tank Lettera 150, nella circoscrizione Lombardia 1 e l'editore di Libero e del Tempo Antonio Angelucci. Con loro anche Roberto Messina, presidente di FederAnziani, da molti anni impegnato nel sociale e candidato nel proporzionale in Puglia.
In Campania il Carroccio schiera tra gli altri Gianluca Cantalamessa, parlamentare e responsabile del Dipartimento Antimafia del partito, e l'uomo della battaglia quotidiana al governatore De Luca Severino Nappi, di recente zittito staccandogli il microfono durante il suo intervento in Consiglio regionale. A Rimini, invece, Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna nonché ex sottosegretario alla giustizia, sfiderà Andrea Gnassi, sostenuto dal Pd e già sindaco della città romagnola per due mandati. Come detto il Carroccio deve poi fare i conti con alcune esclusioni eccellenti e con i relativi contraccolpi. Non sarà ricandidato Raffaele Volpi, già sottosegretario alla Difesa nel governo Conte. Un addio vissuto con amarezza dall'esponente del Carroccio, in Parlamento dal 2008, protagonista peraltro della prima offensiva politica per portare la Lega al Sud.
Non ci sarà Toni Iwobi, bergamasco di origine nigeriana, che nel 2018 è stato il primo parlamentare di colore eletto in Italia. E non ci sarà nemmeno Daniele Belotti, deputato con una carriera anche come consigliere e assessore regionale.
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