
Come affrontare la transizione ecologica da vincenti, superando gli ostacoli ed evitando di cadere nelle trappole ideologiche. Questi e altri temi sono stati toccati durante l'incontro organizzato da Il Tempo, tenutosi ieri presso l'Ara Pacis di Roma, dal titolo Il futuro è ancora verde?. Tra i partecipanti anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a capo di un dicastero che avrà un ruolo da giocare in questa fase di transizione. «Il ponte sullo Stretto si farà, ci stiamo lavorando da due anni e mezzo», ha detto Salvini, intervistato dal direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno. «Nei prossimi giorni partirà la comunicazione del ministero dell'Ambiente a Bruxelles sul perchè all'Italia serve il ponte e mi sono dato il 30 giugno come approvazione del progetto definitivo». Intervenuto anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che si è espresso in merito al tema energia: «La transizione ecologica prevede necessariamente un riequilibrio delle fonti energetiche, tra cui inserirei anche il nucleare. A tal proposito, penso che nel giro di un anno e mezzo a partire da oggi potremmo avere uno strumento adatto allo scopo».
Sono intervenuti anche Nicola Lanzetta (Direttore Italia di Enel Spa), Mattia Voltaggio (Responsabile Scuola Joule di Eni per l'impresa), Nicola Perizzolo (Project Engineering Director Barilla), Andrea Porchera (Institutional e Public relation di Renexia Spa) e Alberto Zorzan (Direttore generale Atac). «L'Italia ha esordito Lanzetta di Enel ha la necessità di ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili». Ecco perché «il nostro piano di investimenti di circa 22 miliardi di euro risponde proprio all'esigenza di aumentare l'apporto delle rinnovabili». Un processo, quello della trasformazione energetica, che per Voltaggio passa anche dalla formazione: «la nostra scuola Joule ha spiegato il responsabile Eni per l'impresa ha l'obiettivo di incanalare le competenze verso le imprese: a questo scopo abbiamo avviato 8 hub progettuali in Italia, più il polo Road, qui a Roma».
La sostenibilità come metodo stabile di produzione e «non solo come strategia» è, invece, la ricetta di Barilla: «Il nostro approccio ha dichiarato Perizzolo è quello che vede la sostenibilità come modo di stare nel business, sia per i benefici effettivi, per l'ambiente e per l'azienda, sia per i vantaggi reputazionali che ne derivano». Di network e filiera ha parlato Porchera di Renexia: «Abbiamo costruito a Taranto il primo impianto eolico off-shore del Mediterraneo e ora siamo concentrati su progetti di eoloco floating.
Un investimento strategico per il Paese, che potrebbe dare vita a intere nuove filiere industriali». «La transizione in Atac è già iniziata ha concluso Zorzan: nel giro di qualche anno avremo il 40% della flotta elettrica. Questo processo ci ha posto diverse sfide, che stiamo però superando con successo».