Salvini in scia sulla battaglia delle imposte: "Macché plastica, raddoppierà pure l'acqua"

Il leghista: «Vergogna, fanno aumentare i prezzi di beni di largo consumo»

Salvini in scia sulla battaglia delle imposte: "Macché plastica, raddoppierà pure l'acqua"

Pasquale Napolitano

Vincere in Umbria, per dare la spallata (la prima) al governo. Matteo Salvini batte palmo a palmo i borghi della regione amministrata da mezzo secolo dalla sinistra. Salta da San Giustino a Città di Castello: il leader della Lega azzanna in ogni comizio pubblico Giuseppe Conte: «Si è montato la testa ma lunedì torna con i piedi a terra». E non risparmia critiche al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese: «Non contenta di aver triplicato gli sbarchi di immigrati in meno di due mesi, il ministro invita al Viminale le Ong protagoniste di questi arrivi. Non ho parole. Io sto sempre dalla parte delle forze dell'ordine che difendono i confini, mi spiace che qualcuno invece tifi per gli altri». La strategia è chiara: colpire il premier, per indebolire l'alleanza Pd-5S-Leu: «Domenica sarà una data come Natale, Capodanno, Pasqua, una data che resterà, la festa della liberazione dopo 50 anni» dice Salvini.

In Umbria si gioca la prima di tre partite (Calabria ed Emilia Romagna) destinate a dire se l'esecutivo giallorosso avrà vita lunga o no: «Ci metterò l'anima che anche in Emilia vinca il cambiamento, e in primavera sarà la volta della Toscana, e poi andiamo a votare a livello nazionale e torniamo al governo dal portone principale». Il centrodestra in Umbria punta su Donatella Tesei. Per il leader leghista è una sfida tra piazza e palazzo: «Ero in piazza mentre Conte era da Cucinelli a giocare a calcetto. Popolo ed élite, piazze e Palazzo, Umbria e fighetti». Nel mirino dell'ex ministro dell'Interno c'è sempre il capo dell'esecutivo: «Lo vedo suscettibile, ha capito che la pacchia sta finendo». Da San Giustino, arriva l'affondo più duro: «Sono dei fenomeni, sono venuti a parlare di terremoto a Narni, dove non c'è stato... Però Conte ha detto non sono qui per campagna elettorale. No, non sapeva se andare a Bolzano o Lampedusa ed è venuto in Umbria. Veramente vi prendono per fessi».

Salvini sente aria di vittoria e attacca il governo del tradimento. Che è anche un governo bugiardo: «A proposito di tasse in manovra, solo quella sulla plastica farà aumentare del 10% i prezzi dei prodotti di larghissimo consumo. Significa, per esempio, pagare almeno il doppio l'acqua minerale, mica il caviale. Governo bugiardo: è questo l'aumento selettivo? Quello sull'acqua, la verdura e i biscotti? Vergogna». E non perde occasione per ironizzare sulla manifestazione di Pd e 5 stelle: «A sentire Di Maio e Zingaretti sono in 20...». L'ex capo del Viminale ipoteca per la Lega la casella dell'assessorato all'Agricoltura dell'Umbria.

Temi locali che si incrociano con la battaglia contro la manovra del governo: «Le manette per gli evasori? Non riusciamo a mettere in galera gli spacciatori e andiamo a rompere le palle ai panettieri». Ma la palla resta nel campo umbro. Perché sa bene che solo la vittoria potrà far ripartire la marcia del centrodestra.

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