Salvini, Vasco e "Albachiara" il tramonto della verità

Chi avvelena i pozzi

Salvini, Vasco e "Albachiara" il tramonto della verità

Dunque ieri sera, magari lo avrete visto, il vicepremier Matteo Salvini ha cantato Albachiara di Vasco Rossi al Maurizio Costanzo Show su Canale 5 di fianco a Roberto D'Agostino e con Rudy Zerbi in veste di scherzoso suggeritore. Albachiara è ormai uno «standard» della canzone italiana e gli «standard» sono di tutti. Gli americani hanno The lady is a tramp (tramp, non Trump) oppure Minnie the Moocher e li cantano nei talk show di prima serata oppure nei più sperduti karaoke del Tennessee senza che nessuno fiati. Ieri invece una falsa nota ha attribuito a Vasco Rossi questo commento: «Sono sbalordito e molto incazzato che un fascista come Salvini si sia messo a cantare la mia Albachiara». Chi conosce Vasco ha capito che fosse una fake news prima ancora che la sua portavoce la smentisse senza se e senza ma. Però, nel frattempo, la pseudo verità era diventata verità sulla homepage di molti siti news come l'Huffington Post e, incredibile ma vero, ha continuato a circolare sui social e sui siti come se niente fosse. E giù commenti, ironie, battute dei soliti indignati speciali. In sostanza, è stata l'ennesima dimostrazione che il verosimile avvelena anche i pozzi del dibattito politico.

L'onda lunga della fake news diventa uno tsunami che, per forza, inquina le spiagge, le devasta, le deforma. Dalla bugia si crea la post verità e, senza gli strumenti necessari per decifrarla, molti la fanno propria, ci credono anche mentre circola la smentita. E sapete perché? Perché, mentre circola la smentita, l'articolo smentito non viene cambiato, rimosso, cancellato. C'è, quindi è vero. Un paradosso del nostro tempo dal quale la stampa più scrupolosa prova a tenersi alla larga, ma che produce danni quotidiani, deforma il dibattito politico, spappola la logica di ogni discorso. È la cultura prêt-à-porter, quella che si indossa solo quando fa comodo ai propri obiettivi, altrimenti ciao e chissenefrega se tutti sanno che non è così. Perciò il vicepremier cantante per una sera che sceglie Albachiara (o La donna cannone o Il nastro rosa o quel che volete) diventa il passepartout per una pinzillacchera politica che avvelena tutti. Non si squaglia, rimane. Non svanisce, sopravvive.

Una volta qualcuno diceva che «una risata vi seppellirà». Oggi per impedire che a seppellirci sia una fake news basta usare il buon senso liberale e uscire dalla palude divisiva nella quale ci si appiglia solo a ciò che conviene fregandosene dei fatti.

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