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Sanità, dl contro le attese. Sì alle visite nel weekend

Il ministro Schillaci: "Aboliremo i tetti di spesa sulle assunzioni di personale". Investimento di 300 milioni

Sanità, dl contro le attese. Sì alle visite nel weekend
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Il governo corre su un doppio binario per spazzare via le liste d'attesa negli ospedali per le visite specialistiche. Il primo provvedimento, un decreto legge, sarà licenziato oggi in Cdm e contiene misure d'impatto per accorciare i tempi. Sarà un mini-decreto con tre importanti novità: le visite e gli esami potranno essere effettuate nel weekend, il Cup unico per la prenotazione e infine il monitoraggio dei tempi che sarà affidato all'Agenas. L'estensione delle visite specialistiche nel fine settimana è un impegno che la premier Giorgia Meloni aveva assunto sabato in Piazza del Popolo. L'esecutivo mette sul piatto subito 300 milioni di euro per le liste d'attesa e 80 milioni per la salute mentale. «Alcune misure saranno subito operative, altre spero dal primo gennaio 2025, quando vorremmo abolire il tetto di spesa sulle assunzioni del personale, questo rappresenta veramente un fatto epocale dopo 20 anni che esiste il tetto» - annuncia il ministro Schillaci (foto) a Cinque Minuti. «Da subito - spiega - sarà attiva un'agenda pubblica di prenotazione con le disponibilità nel pubblico e nel privato convenzionato, con l'obiettivo di superare le liste di attesa chiuse. Non sarà possibile per una struttura effettuate più prestazioni in intramoenia che nel Servizio sanitario nazionale. Da subito con il decreto anche una piattaforma nazionale per capire cosa e dove manca». Ed infine sarà prevista anche una riduzione dell'imposta fiscale per gli straordinari del lavoro medico dal 43 al 15%. Le ultime limature al decreto sono state definite ieri nel corso del vertice tra governo e Regioni. L'incontro è stato definito cordiale, ma le Regioni rivendicano un «maggiore coinvolgimento» nel processo decisionale sia «a monte e non a valle». «Non possiamo essere chiamati a esprimere solo osservazioni - dice a LaPresse Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna e coordinatore della Commissione Salute delle Regioni - ma dobbiamo essere coinvolti nella genesi del provvedimento». Replica il coordinamento Fdi dell'Emilia Romagna: «È lui che imbarazza», dice Marta Evangelisti. Nel decreto dovrebbe essere garantito l'accesso alla telemedicina anche a medici di famiglia e pediatri. L'altro binario è un disegno di legge, che sarà approvato sempre oggi in Cdm ma dovrà poi iniziare l'iter parlamentare. C'è il tema della copertura finanziaria. Servono risorse da immettere sul servizio sanitario pubblico per pagare straordinari e stipendi ai medici che lavoreranno nei giorni di sabato e domenica. Le misure che dovrebbero confluire nel disegno di legge riguardano il ruolo delle farmacie con il coinvolgimento nella medicina specialistica.

Il disegno di legge, che avrà tempi più lunghi per l'approvazione e, soprattutto costi più alti, dovrebbe contenere l'innalzamento del tetto di spesa per i privati accreditati e le risorse aggiuntive per il personale sanitario. Il Pd però fa barricate e accusa: «Si annuncia un decreto leggero e poi un altro provvedimento. Siamo alla sanità a peso», commenta Francesco Boccia, capogruppo dei senatori dem.

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