La Santanchè si riprende "Visibilia"

Dal commissario sì all'aumento di capitale. Domani udienza per falso in bilancio

La Santanchè si riprende "Visibilia"
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A quarantott'ore dall'udienza preliminare per falso in bilancio a carico di Daniela Santanchè e altri sedici indagati, il ministro del Turismo incassa un successo rilevante nella sua vicenda giudiziaria. Il commissario giudiziario nominato dal Tribunale per gestire Visibilia Editore, la principale azienda della galassia Visibilia finita nel mirino dei pm, dà il via libera all'aumento di capitale deliberato nell'assemblea dei soci del 25 luglio scorso. L'aumento di capitale verrà sottoscritto da Athena Pubblicità, una società della stessa Santanchè che si ritroverà in questo modo nuovamente alla guida della sua principale creatura, l'unica quotata in Borsa.

Il commissariamento era stato disposto all'inizio di marzo dal tribunale di Milano su richiesta della Procura, come atto finale della complessa serie di indagini che riguardavano le attività imprenditoriali del ministro. Nel provvedimento di parlava di «potenziale inquinamento dei bilanci» e di «irregolarità» rilevate nel corso delle indagini. Ad amministrare la società per conto del tribunale era stato designato l'avvocato torinese Maurizio Irrera.

Nei mesi successivi al decreto di amministrazione giudiziaria l'inchiesta penale aveva visto un parziale alleggerimento della posizione del ministro, a partire dalla archiviazione - su richiesta della stessa Procura della Repubblica - dell'ipotesi di bancarotta fraudolenta: un passaggio inevitabile, dopo che era stata ritirata dai pm anche la istanza di fallimento. Nel frattempo andavano avanti le indagini per i reati di falso in bilancio e di truffa allo Stato: per il primo reato l'udienza preliminare si terrà domani, per il secondo - relativo all'utilizzo in redazione di giornalisti formalmente in cassa integrazione - la settimana prossima.

La decisione di dare il via libera al ritorno in sella della Santanchè è stata resa nota dalla stessa Visibilia con un comunicato sul sito di Borsa Italiana. «Si sono verificate - fa sapere la società - le condizioni di validità dell'attestazione medesima, consistenti nell'accettazione, da parte di fornitori e banche, del pagamento dei rispettivi crediti con le modalità descritte nel Piano». L'aumento di capitale avrà l'importo complessivo di 6,188 milioni di euro e verrà suddiviso in due tranche. Per la Santanchè è un risultato importante anche sul piano dell'immagine imprenditoriale, perchè lo stesso tribunale che aveva messo pesantemente in discussione la sua capacità di mandare avanti correttamente l'azienda riconosce ora, attraverso il suo amministratore giudiziario, che l'azienda ritorna in buone mani. L'intera vicenda non è stata indolore, anche perchè dopo l'intervento della Procura la società ha dovuto rinunciare a utilizzare la rottamazione dei debiti e ha dovuto saldare in una sola soluzione le pendenze con le banche e con il fisco.

Resta ora da vedere cosa decideranno i giudici chiamati a valutare le due richieste di rinvio a giudizio ancora pendenti. Anche nel caso che venisse mandata a processo per falso in bilancio, la Santanchè sarebbe intenzionata a restare al suo posto al governo.

Se fosse scattata l'imputazione di bancarotta sarebbe stato tutto più difficile: ma davanti a una accusa che non contempla danni nè allo Stato nè ai fornitori, e dalla quale comunque si dice convinta di potersi dimostrare innocente, il ministro non vede motivo di fare un passo indietro dalla carica.

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