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L'odio antifascista della Sardina: "Per loro legge della giungla"

Il portavoce delle Sardine di Reggio Calabria, Filippo Sorgonà, ha scritto che "la democrazia inizia ‘dopo’ i fascisti. Con i fascisti (di ogni genere) esiste e deve esistere la regola della jungla"

L'odio antifascista della Sardina: "Per loro legge della giungla"

Il portavoce delle Sardine di Reggio Calabria ha invocato la "legge della giungla" per i "fascisti" d’oggi.

Con un messaggio postato su Facebook e su Twitter Filippo Sorgonà ha scritto che "La democrazia inizia ‘dopo’ i fascisti. Con i fascisti (di ogni genere) esiste e deve esistere la regola della jungla, perché non ne conoscono altre. Non si deve perdere tempo a cercare logica civile e confronto democratico con Chi rinnega quelle regole. ‘Buonisti’ la fungia!".

Sorgonà, che su linkedin si presenta come giornalista pubblicista presso il Quotidiano della Calabria dal mese di settembre del 2018 e ideatore/speaker dei format-radio "Ondanomala" e "KlubIn" su Antenna Febea, ma anche come un "hacker etico" e (su Twitter) come operatore "Psicoacustico - Ritratti Musicali - Piano-Sciamanesimo, Anarchia e Nichilismo – Animismo", lo scorso mese di dicembre aveva chiamato a raccolta le Sardine della città dello Stretto.

"Condividete, stampate e divulgate. Coloriamo piazza Castello!", aveva scritto il 21 dicembre sul suo profilo Facebook Filippo Sorgonà, postando un manifesto raffigurante una sardina arcobaleno, con l’acrostico delle Sardine (solidarietà, accoglienza, rispetto, diritti umani, intelligenza, non-violenza, antifascismo) e l’invito a recarsi nella nota piazza reggina nel pomeriggio del successivo 27 dicembre.

L’invito, come ha scritto l’Ansa, era stato accolto da circa cinquecento persone e Sorgonà aveva spiegato che erano scesi in piazza "per i diritti di tutti e per restituire alla politica una dimensione ed una dialettica democratica. Le piazze sono un simbolo assoluto di democrazia perché ricostruiscono relazioni umane e il senso di comunità che si è perduto".

Un concetto di democrazia, evidentemente, che non vale per gli avversari politici di Sorgonà, cioè Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), per i militanti e coloro che votano questi partiti.

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