Savoini, l'audio del Metropol viene dall'uomo del Pd

Secondo quanto trapelato in queste ore a consegnare l'audio dell'incontro al Metropol di Mosca ai giornalisti dell'Espresso sarebbe stato Francesco Vannucci, il banchiere con un passato nel Pd.

Savoini, l'audio del Metropol viene dall'uomo del Pd

Emergono nuovi importanti dettagli sull'indagine per corruzione internazionale sui presunti fondi russi alla Lega che coinvolge il presidente dell'associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini, l'avvocato cosentino Gianluca Meranda e l'ex Monte dei Paschi Francesco Vannucci. Come trapelato nei giorni scorsi, quando la Procura ha inoltrato ai cronisti dell'Espresso la "lista di consegna", atto che prelude a una perquisizione, i giornalisti hanno consegnato il file Mp3 ma non ne hanno voluto rivelarne la provenienza, invocando il segreto professionale. Da quanto risulta da fonti investigative, la conversazione potrebbe essere stata registrata da una delle persone presenti alla riunione del Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018 con il proprio telefono cellulare.

Chi ha dunque consegnato ai giornalisti dell'Espresso il file che ha innescato l'intera vicenda e l'inchiesta giudiziaria? Secondo quanto riportato da La Verità una fonte attendibile, in contatto con i giornalisti del settimanale, sostiene che a consegnare l'audio sarebbe stato Vannucci, l'uomo che almeno fino al 2013 ha fatto parte del direttivo del circolo del Pd del suo paese, Suvereto, in provincia di Livorno. Francesco Vannucci avrebbe consegnato il file dopo un litigio con Gianluca Meranda, probabilmente per una questione di soldi, scrive sempre il quotidiano, che ricorda come il "nonno Francesco" dell'audio del Metropol rimanga in silenzio per quasi tutta la durata dell'incontro. Se l'indiscrezione venisse confermata, e se fosse stato il banchiere a lungo vicino al Pd a consegnare l'audio all'Espresso, si tratterebbe di un'evoluzione clamorosa del "Russiagate italiano".

Come riporta Il Tirreno, Vannucci ha costruito la sua carriera professionale all’interno del mondo bancario muovendo i primi passi come dipendente del Monte dei Paschi di Siena. Gli ex colleghi di partito lo ricordano come un semplice dipendente, ma con molte ambizioni, tanto da entrare a far parte prima del sindacato bancari della Cisl per poi aderire, per breve tempo, anche alla Cgil. Tanto che negli anni Novanta matura la scelta di darsi alla libera professione come advisor finanziario. Dai sindacati alle banche fino all'impegno politico nella sinistra. Francesco Vannucci ha mosso i suoi primi passi all’epoca della Margherita di cui è stato anche vice coordinatore per la provincia di Livorno. Un percorso burrascoso, scrive Il Tirreno, concluso nel 2006 con l'addio dopo una lite furibonda con i vertici livornesi. L'ex banchiere ha poi aderito al Partito democratico.

Che motivo aveva Vannucci, qualora fosse davvero così, di registrare la conversazione se non per passarla poi a qualcun altro? Lo appureranno i magistrati che stanno indagando su un'inchiesta che presenta molti punti oscuri. E perché l'Espresso, nonostante avesse a disposizione l'audio, non lo ha pubblicato? L'altro ieri i pm di Milano Sergio Spataro e Gaetano Ruta hanno depositato i documenti al Riesame dopo la richiesta di dissequestro avanzate dai difensori dei tre indagati. Al Riesame è stato depositato "il meno possibile", così da non dare grande vantaggio alle difese. La notizia - curiosa - è che il file audio pubblicato dal sito Buzzfeed sulla presunta trattativa che avrebbe dovuto portare 65 milioni di dollari nelle casse della Lega non è stato depositato dalla procura di Milano agli atti del Riesame. Perché non è stato messo a disposizione degli avvocati l'audio dell'incontro e solo la trascrizione?

A riferirlo all'Agi è l'avvocato Lara Pellegrini, che assiste il presidente dell'associazione Lombardia-Russia, Gianluca Savoini. Nella giornata di ieri, l'avvocato Pellegrini si è recata con un suo collaboratore nella cancelleria del Riesame per prendere gli atti depositati dall'accusa in vista dell'udienza che si svolgerà il 5 settembre in cui verrà discussa la posizione del suo assistito, ex collaboratore del vicepremier Matteo Salvini.

Il Tribunale del Riesame di Milano ha fissato sempre al 5 settembre l'udienza in cui verranno discussi anche i ricorsi presentati dall'avvocato Gianluca Meranda e dall'ex consulente bancario Francesco Vannucci, anche loro indagati nell'indagine sui presunti fondi russi per finanziare la campagna elettorale della Lega alle ultime europee attraverso una compravendita di petrolio.

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