Anche col il maltempo i viaggi mortali della «speranza» non si fermano. Ieri la Guardia costiera libica ha recuperato almeno 31 migranti morti nel naufragio di due imbarcazioni al largo delle coste libiche. Altri 200 sono stati soccorsi e tratti in salvo mentre la nave Acquarius dell'associazione Sos Mediterranée ha recuperato altri 400 migranti.
Le operazioni di salvataggio sono state effettuate al largo di Garabulli, a 60 chilometri da Tripoli: nella prima imbarcazione sono stati trovati 31 corpi e sessanta sopravvissuti mentre nella seconda i migranti vivi erano 140. «Quando siamo arrivati sul posto abbiamo trovato due gommoni, in uno c'erano 60 persone ammassate e 31 corpi galleggiavano nell'acqua», ha detto il colonnello Abu Abdel Barri. «Nell'altro abbiamo trovato 140 persone, per lo più provenienti da paesi dell'Africa sub-sahariana», ha aggiunto. L'account Facebook della guardia costiera libica ha quindi pubblicato un'immagine del recupero dei cadaveri, avvolti in teli bianchi, spiegando che alcuni di essi erano stati divorati dagli squali. Poche ore prima il portavoce della marina libica, il colonnello libico Ayub Kasem, aveva reso noto il salvataggio negli ultimi due giorni di 326 persone a bordo di diverse barche dirette, operazioni avvenute tra giovedì e venerdì. I barconi sono stati intercettati a circa venti miglia dalle spiagge di Al Hamza e Bulali, a ovest di Tripoli. I migranti, tra cui 63 donne e 61 bambini, sono stati trasferiti in porto, dove hanno ricevuto il primo soccorso, e poi sono stati portati in un centro di accoglienza. verso le coste dell'Europa. Le spiagge che si estendono tra Tripoli e il confine con la Tunisia sono diventate negli ultimi due anni la principale roccaforte delle organizzazioni criminali che trafficano con gli esseri umani. Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, oltre 161mila migranti sono riusciti ad attraversare il Mediterraneo quest'anno, mentre quasi 3mila sono scomparsi in mare.
Sempre quella di ieri è stata una giornata di sbarchi in Sicilia e Sardegna. L'altra mattina 619 migranti erano approdati a bordo della nave della capitaneria di porto «Diciotti CP 941» sulla costa messinese. Anche questa volta prefettura e questura hanno attivato un dispositivo di accoglienza per regolare il trasferimento in sicurezza degli stranieri al centro di primo Soccorso e identificazione. Sono quasi 200, invece gli algerini sbarcati negli ultimi due giorni sulle coste sudoccidentali della Sardegna. Venerdì ne erano arrivati almeno 95, ieri altri 72, suddivisi in tre gruppi. Nella notte i carabinieri della compagnia di Carbonia ne hanno presi in consegna altri undici, arrivati sulla spiaggia di Porto Pino, nel comune di Sant'Anna Arresi.
Fino all'apertura del nuovo centro per i rimpatri, in allestimento nell'ex carcere di Macomer (Nuoro), prevista per la prossima primavera, chi attraversa il mare dall'Algeria diretto in Sardegna viene trasferito in un centro di prima accoglienza nel Cagliaritano.
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