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Sbarchi, il gip grazia Open Arms. E ora Salvini teme la morsa dei pm

Il gip di Catania archivia l'inchiesta su Open Arms per lo sbarco del 2018. E Salvini teme nuove indagini: "Nelle prossime ore ricomincerà il balletto..."

Sbarchi, il gip grazia Open Arms. E ora Salvini teme la morsa dei pm

Il tribunale di Catania "grazia" l'ong spagnola "Proactiva Open Arms". Accogliendo la richiesta della procura, il gip Nunzio Sarpietro ha archiviato la posizione del comandante Marc Reig Creus e del capo missione Ana Isabel Montes Mier. I due erano stati indagati per "associazione per delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina" dopo aver soccorso, nel marzo dell'anno scorso, 218 immigrati clandestini al largo della Libia e averli fatti sbarcare nel porto di Pozzallo. Alla procura di Ragusa resta comunque pendente il fascicolo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violenza privata.

"Vi anticipo che nelle prossime ore ricomincerà il balletto sulle navi sequestrate". Matteo Salvini se lo aspetta. Tanto che, nel corso della presentazione del libro di Carlo Nordio La stagione dell'indulgenza e i suoi frutti avvelenati, lo anche detto senza troppi giri di parola. "Processo più processo meno... rischio 15 anni e li rischierò un'altra volta ma non cambio idea". La vicinanza con le elezioni europee e l'instabilità in Libia hanno fatto riprendere le pressioni (politiche e giudiziarie) sul Viminale. Oggi pomeriggio la Sea Watch 3 si è infatti fiondata a soccorrere un gommone, che era stato avvistato da un aereo civile di ricognizione a circa 60 chilometri dalle coste libiche, e ha caricato 65 clandestini. Salvini, che oggi ha presieduto al Viminale il Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica, ha subito diffidato l'imbarcazione ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane ma già si preannuncia un duro scontro. E, mentre le navi delle ong hanno ripreso a solcare il Mediterraneo, dalla procura di Catania è arrivato l'assist alla Open Arms.

L'inchiesta era stata coordinata dal procuratore distrettuale Carmelo Zuccaro e dai sostituti Fabio Regolo e Andrea Bonomo che avevano disposto il sequestro dell'imbarcazione. L'ong spagnola era stata accusata di aver salvato i migranti per "portarli in Italia, senza rispettare le norme, anzi violandole scientemente". Non solo. Zuccaro aveva anche contestato a quelli di Proactiva di essersi rifiuti di "consegnare i profughi salvati a una motovedetta libica". "Nonostante la vicinanza con l'isola di Malta - si legge nelle carte dell'inchiesta - la nave proseguì la navigazione verso le coste italiane, come era sua prima intenzione".

Il sequestro della Open Arms era stato convalidato dal gip Sarpietro, ma soltanto per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il fascicolo era stato poi trasferito, per competenza, alla procura di Ragusa che aveva reiterato la richiesta di sequestro che era stata rigettata il 16 aprile scorso dal gip Giovanni Giampiccolo. "Oggi è stato fatto un ulteriore passo verso la verità", hanno esultato i vertici della ong spagnola dopo l'archiviazione. "Le evidenze giudiziarie che stanno emergendo in questi ultimi mesi - hanno continuato - potranno costituire un argine verso le scellerate scelte della politica europea e sapranno ricostruire con chiarezza una tragica pagina storica, quella delle migliaia di vite annegate nel Mediterraneo centrale e del silenzio dell'Europa". E, mentre il team di Proactiva la fa franca, Salvini teme una nuova morsa giudiziaria contro di sé. Se così fosse, arriverebbe con una puntualità disarmante.

Giusto giusto a dieci giorni dalle elezioni europee.

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