Sceneggiata in Aula tra cori e bandiere. La sinistra usa Gaza per colpire Meloni

Duri attacchi: "Complici di genocidio". Bocciate le mozioni delle opposizioni

Sceneggiata in Aula tra cori e bandiere. La sinistra usa Gaza per colpire Meloni
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Lacrime, bandiere della Palestina e kefiah: la sinistra trasforma l'Aula di Montecitorio in uno show contro il governo Meloni. Il tema è la guerra in Medio Oriente. Ma il «bersaglio» è Giorgia Meloni. Il nemico non è Benjamin Netanyahu. Quatto mozioni, tre delle opposizioni e una di maggioranza, vengono esaminate dalla Camera. Passa quella di centrodestra, respinte le tre della sinistra. Accolti invece alcuni punti della mozione di Italia viva che è stata approvata con le modifiche.

La sinistra è carica. Parlano tutti i big: Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni. Gli interventi sono durissimi. La mozione Avs-Pd-M5s viene illustrata tra le lacrime da Angelo Bonelli, leader dei Verdi. In lacrime l'esponente ambientalista legge i nomi dei bambini morti durante i bombardamenti di Israele: «Ritengo che l'assenza del ministro degli Esteri Tajani sia un pessimo segnale nel momento c'è una discussione di questo genere in Parlamento. Chiediamo che il governo italiano dica qualcosa a difesa dell'onore di questi bambini che sono morti e perché altri bambini non vengono uccisi dalle bombe. È chiedere troppo? Chiediamo che il presidente del Consiglio ritiri l'ambasciatore, dica sì alle sanzioni a Israele, come ha detto sì alle sanzioni alla Russia. Schieratevi dalla parte giusta della storia e non voltate le spalle a chi viene ucciso, sterminato, perché siamo di fronte a una pulizia etnica».

Nelle dichiarazioni di voto parlano i leader del campo largo. Conte con il gruppo che sventola le bandiere della Palestina mette nel mirino il governo: Quasi 60mila palestinesi trucidati, 15mila bambini. Un popolo affamato. Ho stampato un'agenzia di stampa di qualche giorno fa che parlava di eventuali errori di Netanyahu. Erano parole di Ignazio La Russa la nostra seconda carica dello Stato, tutto questo ha un solo un nome, scandiamolo bene: genocidio. Colleghi di maggioranza, vi invitiamo ad andare a vedere la disperazione al valico di Rafah. Noi proviamo vergogna per essere uno dei pochi paesi che ha votato contro la revisioni degli accordi con Israele, noi ci sentiamo italiani, ma non ci rappresenta il governo Meloni, non ci rappresenta chi non mostra di fronte a questo genocidio la schiena dritta per alzarsi in quest'aula e condannare i crimini di Israele perseguitati e i responsabili siano puniti dalla giustizia». Poi tocca al compagno Fratoianni: «Quello di Netanyahu è un governo di assassini, a Gaza è un'ecatombe. Siete complici di quello che sta avvenendo, avete ricostruito l'asse Roma-Berlino...», grida rievocando gli anni Trenta.

E infine Elly Schlein: «Nessuno di noi ha dimenticato il 7 ottobre e le vittime innocenti di Hamas ma tutto questo non può giustificare il massacro israeliano a Gaza. In questo momento ci chiediamo dov'è l'Italia e dov'è l'Europa. Non si può continuare a tacere o restare immobili di fronte i crimini di guerra e contro l'umanità perpetrati da Netanyahu. Meloni non ha espresso una condanna chiara e questo immobilismo ci rende complici e ci disonora sul piano internazionale».

Per il centrodestra interviene Deborah Bergamini: «La reazione israeliana è intollerabile, deve terminare al più presto». Ribadendo la posizione del governo schierata per i due popoli con due Stati. A rendere il quadro ancor più infuocato il grave episodio avvenuto nei pressi del campo profughi di Jenin, che ha coinvolto anche diplomatici stranieri tra cui il vice console italiano a Gerusalemme.

Lo show della sinistra prosegue al di fuori dell'Aula.

Una delegazione di deputati del Pd, composta da Laura Boldrini, Valentina Ghio, Rachele Scarpa, Arturo Scotto e Nico Stumpo, che nei giorni scorsi ha preso parte alla carovana per raggiungere il valico di Rafah, ha incontrato le associazioni che manifestavano davanti la Camera; tra cui uno scatenato Vauro, che lanciava manichini raffiguranti dei bimbi uccisi in guerra.

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