Scetticismo a destra, le accuse del Pd

La Lega non ci sta. Fidanza (Fdi): "Ora le prove". Picierno: "Destabilizzazione"

Scetticismo a destra, le accuse del Pd
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L'accusa lanciata dalla Commissione europea di interferenze della Russia nella mozione di sfiducia a Ursula Von der Leyen ha provocato come prevedibile le reazioni della politica italiana. Il sentimento prevalente a destra è di scetticismo se non di aperta critica ai risultati dell'indagine dell'organizzazione di fact-checking finlandese Check First, mentre dal partito socialista emergono posizioni in linea con quelle della Commissione Ue.

Il capo delegazione di Forza Italia al parlamento europeo Fulvio Martusciello minimizza a Il Giornale la denuncia del portavoce della Commissione Thomas Regnier affermando che "si può influenzare chi non ha una linea politica" e aggiungendo "noi l'abbiamo e quindi abbiamo sempre votato allo stesso modo. Non ho visto cambi di voto rispetto al primo voto di fiducia. Forse il tentativo non era sui parlamentari, ma in genere su opinione pubblica".

Più netta la posizione di Pina Picierno, vicepresidente del parlamento europeo e membro del Pd, secondo cui: "Come sta emergendo in queste ore, la mozione di sfiducia non era motivata da una valutazione politica, ma dalla propaganda russa che trova terreno fertile tra le forze nazionaliste e populiste. In Italia, tra Lega e Cinque Stelle". La Picerno inoltre spiega: "Abbiamo avuto subito l'impressione che quella mozione fosse un tentativo di destabilizzazione, e non il prodotto di una dialettica - che può essere anche dura - con la Commissione e la sua presidente. Continueremo a tenere la barra dritta: rigorosi tanto nella critica, laddove necessaria, quanto nella necessità di assicurare stabilità delle istituzioni europee".

Di altro avviso il capo delegazione di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza che, dopo aver ricordato a Il Giornale il non voto della sfiducia da parte di Fdi "considerata un regalo alla sinistra" e l'impegno del suo partito contro le interferenze russe, precisa: "Ci auguriamo che in questo caso ci siano evidenze a supporto di questa grave affermazione. Perché, in caso contrario, bollare ogni iniziativa di dissenso come propaganda russa, sulla base di non meglio precisati fact-checkers indipendenti e senza fornire mai uno straccio di prova, avrebbe un sapore illiberale". Fidanza poi precisa: "Continueremo a combattere contro ogni ingerenza esterna ma, con la stessa determinazione, difenderemo la libertà di espressione, la libera iniziativa politica e il diritto al dissenso da chi strumentalmente scambia la difesa dell'Europa con la difesa a prescindere delle scelte - anche di quelle fallimentari - di questa Ue".

Più netta la posizione della Lega che, con il capo delegazione all'europarlamento Paolo Borchia, punta il dito contro la Commissione Ue: "Ancora una volta, piuttosto che rendersi conto degli errori commessi e fare ammenda, Bruxelles preferisce la caccia alle streghe inventando fantomatiche influenze esterne, anziché colmare la distanza siderale tra le politiche europee e il mondo reale".

Sulla stessa linea l'europarlamentare Isabella Tovaglieri che, aggiunge a Il Giornale, "nel momento in cui non sanno più cosa dire tirano fuori il jolly delle influenze russe. La verità è che basterebbe fare un sondaggio tra la gente comune per sapere che la stragrande maggioranza dei cittadini è a favore della rimozione di questa Commissione".

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